logo bizzarrobazar colore

GIORNO 5 – GLI ANIMALI DELL’ACQUA E DEL CIELO

di Ivan Cenzi

Seme di tarassaco – fotografia di Matthias Kabel

Seme di tarassaco – fotografia di Matthias Kabel

Sette piccole lezioni per riscoprire il quotidiano.
Sette giorni per la Creazione... di una nuova prospettiva.

Il dettaglio risaputo: Verso aprile-maggio, quando le piante tornano rigogliose dopo il letargo invernale, per molte persone ricomincia il calvario: riniti, asma, congiuntiviti. Se non conoscete nessuno che sia allergico ai pollini, forse lo siete voi: in Italia all’incirca una persona su cinque soffre di questa malattia cronica.

Il retroscena: I pollini causano la maggior parte delle allergopatie, ma sbaglieremmo a pensare che questi minuscoli granellini siano gli unici a volare trasportati dal vento.

Già nel 1910 alcuni studiosi tedeschi trovarono alghe viventi nell’aria; negli anni ’60 Malcolm Brown dell’Università di Austin, Texas si accorse che alcuni tipi di nuvole contenevano determinate specie di alghe assieme a molti altri microbi.

Un bel cielo che ci appare sereno non è in realtà attraversato soltanto dagli stormi di uccelli: a oggi sono state individuate nell’aria 1000 specie di batteri (con una concentrazione di circa 500/m³), 40.000 varietà di spore fungine e centinaia di alghe, muschi, protozoi ed epatiche.

Tutto questo senza tenere conto dei più minuscoli insetti o di quei ragni che producono un filo di ragnatela e lo lasciano oscillare finché una corrente d’aria li solleva in volo per poi depositarli a chilometri di distanza.

Gli aerobiologi, che studiano tutta questa biodiversità fremente nell’atmosfera, chiamano l’insieme di particelle organiche in sospensione ‘aeroplankton’, per analogia con gli organismi acquatici che galleggiano trasportati dalle correnti del mare o negli specchi d’acqua dolce.

Aeroplankton significa letteralmente “che vagabonda nell’aria”: benché incapaci di volare autonomamente, alcuni di questi esseri viventi mangiano, scaricano e addirittura si riproducono in cielo.

La Quinta Lezione: Provate a immaginare che il cielo sia come il mare. Alberi e piante crescono attaccati al fondale, i mammiferi e le altre creature terrestri vi strisciano e camminano sopra. Anche noi stiamo lì, sommersi sotto migliaia di metri di una sostanza eterea, in cui si agitano innumerevoli e minuscole creature. Al di sopra della superficie di questo enorme oceano che tutto ricopre, rimane soltanto il freddo siderale.

Questa immagine – che non è poi così visionaria, come abbiamo appreso – magari non sarà un sollievo per i sintomi dell’allergia... ma i nostri piccoli problemi quotidiani assumono un peso meno gravoso se guardati in prospettiva, tenendo a mente che siamo parte di una strana, assurda, gigantesca bolla in cui tutto è impregnato di vita.