mamma. che luogo vorresti visitare? la guardo e ricordo quando avevo la sua età e avevo anche io l’inquietudine di conoscere il mondo. di viaggiare e vedere con i miei occhi le meraviglie della terra. sognavo di nuotare ogni giorno nell’immensità del mare. perdendomi nel blu profondo che all’orizzonte diventa cielo. infinito spazio. infinita libertà. che solo pochi esseri possono godersi. gli angeli del blu. che noi umani non saremo mai. credo per mancata virtù. per inesistente purezza. avete mai osservato un uccello volare? un pesce nuotare? eleganza e leggerezza che solo nell’aria e nell’acqua si possono avverare. là dove il peso della carne si annulla. là dove miseria e ignoranza affondano. davvero non c’è nessun luogo che vorresti visitare? quando sono triste guardo quell’angolo di cielo che si affaccia sul mio letto e sogno. mi alzo e apro la finestra per farlo entrare. insieme al vento. e immagino il mare. no. rispondo. non c’è più nessun luogo che vorrei visitare. perché vedrei solo la spazzatura che ci lasciamo dietro. vedrei solo la miseria. e la tristezza di chi ha dovuto avere a che fare con noi. quei bellissimi luoghi che tutti agogniamo non esistono più. esistono le cartoline ritoccate. torno al mio cielo. ah che meraviglia il cielo! con quel suo grande silenzio. le catene montuose o le spiagge di nuvole. il fuoco. il caldo. il buio. il freddo. ogni giorno lo osservo e ne catturo per me sola il ricordo. per quando saremo definitivamente spenti. ma questo non glielo dico.