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Se esistesse una Grammatica Universale?

di Stéphanie Chasseloup

Il linguista americano Noam Chomsky ha postulato l’esistenza di principi grammaticali condivisi da tutte le lingue e innati in ogni essere umano.
Questa teoria è stata messa in discussione da Daniel Everett, etnolinguista e docente alla Bentley University, Massachusetts, che ha incontrato e studiato per più di trent’anni una remota tribù amazzonica, i Pirahã, cacciatori e raccoglitori incapaci di contare.
I Pirahã non hanno miti né memoria storica e la loro lingua può essere fischiata, cantata o mormorata, oltre che parlata. Non ci sono parole per descrivere la destra o la sinistra e i termini e le strutture per indicare i numeri sono quasi del tutto assenti.
Poiché Everett riuscì a superare l’evidente barriera linguistica, instaurando una comunicazione efficace, possiamo concludere che sia possibile superare le difficoltà di interazione anche nell’eventualità di un incontro con gli extraterrestri. Con l’aiuto di oggetti e gesti, lo studioso americano ha infatti dimostrato che è possibile capire parole, espressioni e frasi di un sistema di comunicazione in precedenza sconosciuto e usato da una popolazione interamente monolingue e culturalmente isolata.
Le lingue, in altre parole, potrebbero secondo Everett non essere determinate dalla biologia come sostiene Chomsky bensì dalla cultura. Se così fosse, una comunicazione interplanetaria sarebbe possibile perché non sarebbe più limitata dalle differenze biologiche tra esseri umani ed extraterrestri.
Negli anni ’70 le prime sonde, Voyager 1 e 2, vennero spedite nello spazio anche per cercare di comunicare con altre forme di vita attraverso il Voyager Golden Record. Questo Record comprendeva i suoni della natura, la musica e le voci umane, ma anche una collezione di fotografie e immagini del nostro pianeta. Inoltre, di recente la Nasa ha lanciato un e-book gratuito per venire incontro alla nostra necessità di interagire con gli extraterrestri.
E se ogni teoria fosse vana ed esistessero già delle persone scelte dagli extraterrestri al momento della nascita per comunicare con loro, semplicemente perché superiori?

10 proposte
Archaeology, Anthropology, and Interstellar Communication
a cura di Douglas A. Vakoch
e-book e pdf scaricabili dal sito www.nasa.gov, 2014
Perché solo noi. Linguaggio ed evoluzione
Robert C. Berwik e Noam Chomsky, Bollati Boringhieri 2016
Solaris
Stanisław Lem, Sellerio 2013
C’è qualcuno là fuori?
Margherita Hack e Viviano Domenici, Sperling & Kupfer 2015
Micromega
Voltaire, Leone editore 2016
Lontano dal pianeta silenzioso
C.S. Lewis, Adelphi 1992
Noi marziani
Philip K. Dick, Fanucci 2016
L’altro universo
Iain Banks, Nord 2014 fuori catalogo
I confini di Babele. Il cervello e il mistero delle lingue impossibili
Andrea Moro, Il Mulino 2015
A spasso con gli alieni
Emanuele Cirani e Ilaria Guarducci, Camelozampa 2012