mio padre era malato. e noi eravamo molti fratelli. con la mamma mi sono impegnata ad andare all’eucarestia. è stato lì che mi ha chiamato. mi ha aspettato proprio in quel momento. ho sentito una forte attrazione verso di lui. quella attrazione proprio di amore. di sentirmi amata intensamente. io ne sono rimasta affascinata e non riuscivo a capire. ma la cosa ha preso sempre più forza. per cui ho deciso e gliel’ho detto alla mamma. che io sentivo questa cosa e che volevo donarmi tutta al Signore. lei mi ha detto. guarda. sei giovane. poi vedi com’è il papà. devi maturare ancora. l’ho ascoltata. ho deciso di non partire anche perché ero minore. non ho potuto continuare gli studi. che a me piaceva dipingere ecc. e allora sono andata in ditta. e sono diventata capo famiglia. ho sperimentato cosa vuol dire innamorarsi. ma tutte le volte che si avvicinava un ragazzo per qualche ragione non poteva continuare. era come se Gesù mi dicesse. no. tu sei riservata. tu sei per me. e io mi innamoravo. mi piacevano. ma non ero per loro.
poi ho avuto momenti di aridità. in cui mi chiedevo. sarà? ma sarà? e c’è stato tutto un cammino di discernimento. con la preghiera. includendo anche l’esperienza degli altri. ma lui era sempre pronto. e questo ha consolidato la vocazione. la sicurezza che era lui che mi voleva. però la cosa bella è che lui mi ha chiamata proprio direttamente. senza bisogno di intermediari.
per questo per me l’eucarestia è importante. io la domenica apro il tabernacolo e rimango lì ad adorare. e affido tutti. l’eucarestia è il pane. fatto di farina ecc. che lui ha usato prima di morire per essere il nostro cibo. il nostro sostentamento. e viene consacrato all’eucarestia. e alla comunione tu ti nutri di lui. e qui c’è un atto grande di fede. nella consacrazione tu vedi questo pezzo di pane e sai che lui è dentro. io qualche volta ho dubitato. ma come fai a essere dentro lì?