A volte ci si incontra per caso. Una libraia scrive una mail per chiedere un incontro con uno degli autori #logosedizioni e sin dalle prime parole ne esce qualcosa di speciale: niente di fantamagico, ma cortesia, entusiasmo, energia positiva che valicano il limite dello schermo e dei caratteri neri su fondo bianco. La invito quindi a partecipare a un evento e mi dicono che non può, perché lavora da sola, non ha nessuno che la sostituisca e chiude soltanto la domenica. “E se si ammala?” chiedo all’agente che cura i rapporti con lei. Luca alza le spalle. Se si ammala niente… o lavora lo stesso o chiude la libreria. Allora il destino mi porta a recarmi a Padova e decide anche che l’orario del mio appuntamento venga spostato e che non si riesca a cambiarmi il biglietto del treno. Così mi ripropongo di cogliere l’occasione per visitare la libreria Zabarella e conoscere Barbara, la proprietaria.
Arrivo a Padova ed entro in libreria, in una giornata in cui doveva per forza piovere, come mi aveva detto il tassista antipatico, e forse è anche piovuto, ma se è successo non me ne sono accorta. Subito ad accogliermi trovo il “clavithombolo”, come lo ha battezzato Barbara, un clavicembalo che al posto degli spartiti esibisce tutti i libri di Amélie Nothomb. Sorrido e ricordo tutte le giornate che, in gravidanza, ho trascorso a letto a leggere l’intera bibliografia della Nothomb. Sorrido e penso alla Metafisica dei tubi e a quanto quel libro sia piaciuto anche alla mia piccolina ormai diventata donna. A questo servono le dichiarazioni di pensiero e gusto che si trovano in una libreria: a invogliare e proporre, ma anche a sorridere e ricordare, a entrare in sintonia con chi ha fatto la proposta. Il “clavithombolo” mi ha detto forte e chiaro che Barbara molto probabilmente avrebbe potuto consigliarmi un libro di mio gradimento. A sinistra un quadrato di tavoli diversi a cui girare intorno offre una varietà di proposte illustrate interessanti. Alle pareti ci sono gli scaffali di editori indipendenti. Sotto la scala, una stuzzicante proposta di Iperborea. Sopra la scala un soppalco/salotto che è anche galleria d’arte con pezzi in vendita. Barbara, che mi ha vista, identificata e salutata, sta facendo un pacchetto regalo per una gentile cliente, e quando finisce mi raggiunge e racconta. Dopo undici anni di impiego presso una casa editrice (i libri le sono sempre piaciuti) in cui era contenta del suo lavoro e dove aveva uno stipendio sicuro che le permetteva di pagare l’affitto e spese varie tutti i mesi, un giorno ha visto passare davanti a sé un’opportunità, e senza pensarci troppo l’ha colta. Ha usato il suo TFR e ha aperto. Anche se è stanca, perché mi ha confessato che le capita di lavorare fino a 90 ore settimanali, perché avere una libreria non significa solo vendere durante gli orari di apertura, ma anche tenere il negozio pulito, riassortire i libri a scaffale o sui tavoli, interagire via mail, seguire e aggiornare la pagina facebook, rispondere alle telefonate, guardare cosa propone il mercato editoriale e selezionare i titoli da acquistare e rivendere, scegliere programmare e organizzare anche fisicamente eventi in modo da generare movimento interesse e vendite… e poi ancora… mi racconta anche che durante un periodo abbastanza lungo ha gestito un evento al giorno, che in concreto significa dover spostare i libri da un tavolo all’altro – e vi assicuro, per chi non l’avesse mai fatto, che sono molto più pesanti di quanto sembri. Ma lei è sorridente. È contenta. Stanca, ma sicura di aver fatto la scelta giusta. Le piace condividere il suo gusto e il suo mondo con i clienti, nuovi o vecchi che siano. Mi parla di comunicazione, di sinergia, della creazione di contatti e dialoghi tra persone che prima non si conoscevano, attraverso i libri, le immagini, attraverso le passioni di ognuno di loro, e le sue. Vorrebbe avere un locale GRANDE in cui invitare tutte le realtà artistiche e intellettuali della zona, e non solo, a condividere collaborare e FARE CULTURA. Personalità, determinazione e SOGNI. Un piccolo tesoro oggi, in cui tentare di uscire dal gregge sembra rischioso e insensato, come se al mondo nessuno avesse mai osato prima, come se non fossero stati proprio i sogni a creare le meraviglie. Lei ci crede. E io credo in lei. Credo a tutte le Barbara che esistono ancora, a tutte le librerie in cui la classifica dei più venduti non coincide mai con quella ufficiale perché è soggetta al gusto di una particolare persona che con amore sceglie ed espone, credo a tutte le librerie che hanno ancora un’anima.
Libreria Zabarella
via Zabarella, 80 - Padova
Tel. 049 738 9597
libreriazabarella@gmail.com