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fotografie di Simona De Pascalis

Gemelli siamesi toracopaghi in formalina di fine Ottocento conservati nel museo Vrolik di Amsterdam. Fondato alla fine del Settecento con l’acquisizione della collezione di preparati anatomici raccolti dallo scienziato Gerardus Vrolik, il museo omonimo è oggi uno dei più importanti al mondo nel campo della Storia della Medicina.

Gemelli siamesi toracopaghi in formalina di fine Ottocento conservati nel museo Vrolik di Amsterdam. Fondato alla fine del Settecento con l’acquisizione della collezione di preparati anatomici raccolti dallo scienziato Gerardus Vrolik, il museo omonimo è oggi uno dei più importanti al mondo nel campo della Storia della Medicina.

Nella cripta della Cattedrale di Oria (Brindisi), realizzata nel 1484 in memoria di coloro che avevano combattuto la battaglia contro i turchi in Terra d’Otranto, vennero ricavate 22 nicchie per contenere, a rotazione, i cadaveri mummificati dei membri della Confraternita della Morte, una compagnia di crociati composta da cittadini di Oria. Le 11 mummie conservatesi fino a oggi risalgono alla prima metà dell’Ottocento (l’ultima mummificazione di un confratello risale al 1858), nonostante il divieto di imbalsamazione e sepoltura nelle chiese emesso da Napoleone Bonaparte nel 1806. Nella cripta della Cattedrale di Oria (Brindisi), realizzata nel 1484 in memoria di coloro che avevano combattuto la battaglia contro i turchi in Terra d’Otranto, vennero ricavate 22 nicchie per contenere, a rotazione, i cadaveri mummificati dei membri della Confraternita della Morte, una compagnia di crociati composta da cittadini di Oria. Le 11 mummie conservatesi fino a oggi risalgono alla prima metà dell’Ottocento (l’ultima mummificazione di un confratello risale al 1858), nonostante il divieto di imbalsamazione e sepoltura nelle chiese emesso da Napoleone Bonaparte nel 1806. ' style="display: none;"> Alla fine dell’Ottocento Luigi Grassi, scenografo di teatri di corte e teatrini di pupi, costruiva e riparava oggetti di ogni forma e genere nel suo laboratorio a Spaccanapoli. Un giorno una donna si recò da lui con la bambola rotta della figlia e lo implorò di ripararla.“Non si preoccupi” rispose lui,“questa bambola tornerà come nuova”. Dopo oltre cento anni, nella bottega di via San Biagio dei Librai a Napoli, sotto l’antica insegna di legno “Ospedale delle Bambole”' con la scritta rossa e la croce come quella degli ospedali veri, ancora oggi si restaurano antiche e vecchie bambole con amore e dedizione.