Albertus Seba

Cabinet of Natural Curiosities

di Lina Vergara Huilcamán

Ci sono libri che prendo in mano solo perché mi attrae la copertina, o perché mi piace il titolo. E poi aprendo questi libri scopro che sono belli anche dentro. Scopro un mondo meraviglioso fatto di storie di passione e di entusiasmi. Scopro che ignoro molte più cose di quanto pensassi. Riscopro ogni volta il perché del mio incondizionato amore per questi oggetti di carta stampata. Ho pensato quindi, nel mio dover lavorare con i libri, di dare a questi libri un unico comune denominatore: #MIRABILIA.

1a, b Xifosuro; 2 Peneidi; 3 Astice; 4 Granceola; 5 Granchio; 6 Uova di granchio; 1-4 Granchi porcellana

1a, b Xifosuro; 2 Peneidi; 3 Astice; 4 Granceola; 5 Granchio; 6 Uova di granchio; 1-4 Granchi porcellana

1 Elefante asiatico (feto); 2 Essere umano (feto); 3 Pecora (embrione); 4 Maiale (embrione); 5-6 Topi 1-2 Serpenti, dal Suriname secondo Seba; 3 Serpente, dal Brasile secondo Seba

Gabinetto delle Curiosità Naturali è un bel titolo. Il rosso del corallo è una bella immagine. E dentro ci sono affascinanti tavole che raffigurano animali, conchiglie... ma la sorpresa arriva quando lo leggo e mi metto a cercare informazioni su questo Albertus Seba (1665–1736), e nella mia profonda ignoranza che fortunatamente non mi ha mai complessato al punto da resistere all’informazione, scopro che era un farmacista e collezionista olandese, non l’autore delle tavole al suo interno, ma il produttore.
Vi era un’epoca in cui fare il farmacista voleva dire anni e anni di praticantato presso altri farmacisti, per impararne le ricette e i trucchi del mestiere. Un’epoca in cui i farmaci venivano prodotti a partire da ingredienti naturali; in cui creare rimedi era un’arte, che si rendeva possibile grazie all’uso di componenti animali, vegetali e minerali; in cui si sperimentavano nuove ricette utilizzando e collezionando esemplari naturali provenienti anche da terre lontane. Viaggiare, conoscere, informarsi allora era frutto di uno sforzo, significava intraprendere un’avventura e dedicarvi la propria vita. E in questo mondo di impegno e sacrifici, con una dinamica del tempo assai diversa da quella che abbiamo oggi, con una visione del mondo e delle sue ricchezze limitata a ciò che si riusciva a vedere o a sentire da altri che avevano visto, e se si era fortunati a leggere, poteva succedere, come nel caso di Albertus Seba, che la passione per la raccolta degli ingredienti si spingesse oltre le immediate applicazioni farmaceutiche. Poteva succedere che il farmacista creasse una collezione di storia naturale di importanza tale da oltrepassare i confini dell’Olanda e giungere a noi quasi trecento anni dopo. Poteva succedere che questo farmacista decidesse di incaricare alcuni artisti di riprodurre i pezzi della sua collezione per dare vita a un’opera in quattro volumi intitolata Locupletissimi rerum naturalium thesauri accurata descriptio, di cui lui stesso finanziò in parte la stampa. Albertus Seba non era un farmacista con l’hobby del collezionismo, e neppure un collezionista con l’hobby della farmacia: era un farmacista di successo, che per e grazie al suo lavoro ebbe modo di procurarsi i pezzi della sua enorme collezione. Una cosa che io chiamo divertirsi lavorando. Si narra che ogni volta che una nave entrava in porto, Seba si affrettasse a raggiungerla per somministrare i propri rimedi ai marinai esausti, potendo così acquistare a buon mercato, oppure ottenere in cambio di cure, qualsiasi esemplare naturale i naviganti avessero riportato in patria. La sua collezione raggiunse dimensioni tali da acquistare grande importanza scientifica nel settore dei rettili, degli insetti e degli animali marini, e contribuì in modo significativo all’identificazione delle diverse specie, mantenendo, per mia e forse anche vostra fortuna, un chiaro legame con i più antichi Gabinetti delle Curiosità per lo spazio concesso al bizzarro, al raro e allo stupefacente.
Vi era un’epoca in cui creare e possedere una Camera delle Meraviglie o Gabinetto delle Curiosità era qualcosa di più di una collezione di oggetti da esibire. Una wunderkammer era soprattutto un luogo di studio, un luogo dove creare stimoli intellettuali, soddisfare il proprio istinto investigativo o fare sfoggio di erudizione oltre che di ricchezza. Le wunderkammer erano ordinate in modo da semplificare la comprensione e la correlazione tra gli elementi che le componevano. La disposizione nella stanza dei vari oggetti, alcuni dei quali sistemati sui tavoli, dava all’osservatore la possibilità di collegare visivamente i singoli elementi e individuare le connessioni tra loro. L’organizzazione dei Gabinetti delle Curiosità, che oggi appare caotica ed eterogenea perché siamo abituati a teche museali semplificate e asettiche, si basava in realtà su questa rete di significati e, oltre a classificare gli oggetti in base alle loro specifiche proprietà materiali, comprendeva richiami alla religione e all’alchimia. Ma soprattutto le wunderkammer, contrariamente a quanto accade oggi nei negozi alla moda di Milano e New York che le ripropongono, includevano come pezzi della stessa collezione i libri. I libri erano il commentario alla collezione, fornivano una chiave di comprensione della materia e rendevano possibile l’identificazione e la sistematizzazione dei suoi elementi. I libri con le loro illustrazioni integravano queste collezioni colmando eventuali vuoti e compensando le carenze. Alcune di queste collezioni divennero esse stesse libri, come il Thesaurus di Seba, che fu un’incredibile fonte di informazioni, di cui lo stesso Linneo si servì per migliorare e integrare edizioni successive del suo Systema Naturae.
Vi era un’epoca in cui tutto significava una nuova scoperta: osservare, collezionare, raccogliere era considerato un passatempo utile ma soprattutto parte importante dell’istruzione. Si prendeva in questo modo parte all’indagine scientifica, acquisendo in prima persona le conoscenze dell’epoca e forse persino contribuendovi. E poiché molti oggetti erano difficili da ottenere o da conservare, le collezioni di disegni potevano sostituire o integrare i pezzi mancanti o imperfetti. Il risultato furono veri e propri “musei su carta”.
Vi era un’epoca in cui viaggiare era un lusso per pochi e comportava anche notevoli rischi, un’epoca in cui ancora non si conosceva tutta la reale estensione del nostro pianeta, e in cui alcuni naturalisti iniziarono a viaggiare in prima persona, documentando ciò che vedevano con illustrazioni realizzate da loro stessi, oppure da artisti che li accompagnavano a tale scopo. Al loro ritorno, gli schizzi e le descrizioni realizzati sul posto venivano trasformati in carnet di viaggio, vere e proprie storie naturali delle regioni visitate. Un’opera eccezionale fu quella di Maria Sibylla Merian (1647–1717), un’artista tedesca che partì per il Suriname a proprie spese e di propria iniziativa per un viaggio che durò dal 1699 al 1701, e che nel 1705 pubblicò Metamorphosis Insectorum Surinamensium, che consisteva in 60 grandi tavole illustrate e descrizioni dettagliate (INSECTS OF SURINAM, Taschen). Le artistiche nature morte di Merian influenzarono esteticamente la progettazione del primo volume del Thesaurus di Seba.
Il Thesaurus è il ritratto di un’importante collezione di esemplari naturali dell’inizio del 1700. La presenza del libro ha fatto sì che la raccolta, di per sé statica, potesse diventare mobile e sempre accessibile alle molte persone interessate – anche quando la collezione stessa era dispersa ormai da tempo.
La presenza del Cabinet of Natural Curiosities per me significa tornare oggi, con tutte le conoscenze e la tecnologia di cui disponiamo, a pensare di poter conoscere o studiare attraverso l’esperienza diretta, poter dedicare parte del nostro tempo a osservare il mondo fin nei minimi dettagli con occhi diversi ma soprattutto curiosi, e scoprire quanta #mirabilia ci sia sempre stata intorno a noi.
Cosa accadrebbe se raccontassimo ai nostri figli chi era Albertus Seba e il significato di wunderkammer? Se regalassimo loro una Piccola Scatola delle Curiosità e li invitassimo a riempirla di tutte quelle #mirabilia che possono trovare anche solo per strada? E cosa accadrebbe poi se con loro cercassimo su google o sull’enciclopedia di casa (chi ce l’ha) informazioni su ciò che ha trovato?
Io vedo un nuovo modo di vivere. Uno studio senza fine che porterebbe loro e noi a una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che ci accoglie.

Thesaurus originale on-line: https://archive.org/stream/Locupletissimir1Seba#page/n0/mode/2up

 CABINET OF NATURAL CURIOSITIES
di Albertus Seba
TASCHEN
cartonato, 592 pagine, 140 x 195 mm
edizione italiano / spagnolo / portoghese
ISBN: 9783836558099