Obscura Antiques & Oddities

Incontro con Evan Michelson

di Lina Vergara Huilcamán

È il genere di negozio dove mi piacerebbe fossero acquistati i miei regali di natale. Ad alcuni piace ricevere il profumo, altri preferirebbero forse una piccola dentiera “usata” da mettere sopra alla toletta e giocare magari ogni tanto a fare foto bizzarre. O come Evan, proprietaria di Obscura insieme al marito Mike, che si definisce una materialista, e che ama semplicemente l’estetica delle cose, la loro bellezza, per il piacere di guardarle, per il piacere di ascoltarle, perché la bellezza le parla. E io le credo.
Piccolo e affollato di oggetti, è una sorta di meta obbligata per chi visita la grande mela e vuole trovare un angolo interessante diverso dai negozi che ormai si trovano nelle strade di tutte le città e di tutti gli aeroporti del mondo.
Quando entro in negozi come questi, dove tra i teschi e le dentiere si possono trovare cartoline anatomiche, opere di tassidermia, ma anche marionette antiche, gambe di legno, fotografie post mortem, stampe, ecc... io sono portata a chiedermi come mai. Come mai si decide un giorno di aprire un negozio così? E tutte le volte rimango sorpresa dalle risposte, perché scopro sempre qualcosa di nuovo.
La risposta di Mike e Evan è stata molto semplice. “Siamo entrambi collezionisti, Mike colleziona macchine fotografiche e vecchie fotografie. Io invece sono ossessionata dalle reliquie, soprattutto quelle cattoliche” mi ha risposto Evan. “È molto meglio di un ufficio, molto meglio di un lavoro noioso... è stata una coincidenza, un’opportunità” ha aggiunto Mike. Il negozio ha aperto nei primi anni ’90 e Mike e Evan lo gestiscono da circa 24 o 25 anni. Sono inoltre i protagonisti di un reality televisivo, Oddities, realizzato nel 2010 per Science Channel, che potete trovare su YouTube.
Un’opportunità che si rivela essere però predestinata, come quasi tutto nelle nostre esistenze. Le “coincidenze” che ha nominato Mike esistono? O semplicemente la nostra vita è il frutto di un amore incontrato da piccoli e che perseguiamo fino alla morte?
Evan inizia col raccontarmi che ha abitato da piccola in Italia e in Germania, suo padre era un militare, e dopo una storia triste, molto triste, e lunga, molto lunga, che però non vi racconterò, si trovò a entrare in una chiesa italiana di cui non ricorda il nome e restò folgorata dai reliquiari, dall’oro e dalla bellezza delle decorazioni e della chiesa stessa. Trovò una visione diversa della morte, una dimensione estetica fatta di beltà e di arte che la rapì nel cuore e nell’anima, e la rapisce tuttora.
La storia di Evan è una storia di amore per gli oggetti che colleziona e che vende, per il mondo che ha creato e che la circonda. Un amore che la riempie di emozione.
È stata alle Catacombe di Palermo, mi dice, a proposito del libro La Veglia Eterna che le ho portato, e aggiunge che aveva visto le foto delle mummie sin da piccola, perché si trovavano stampe senza difficoltà, e che conosceva così bene quelle mummie, per averle tante volte guardate, che quando si è finalmente trovata nelle Catacombe dei Cappuccini e le ha finalmente potute vedere da vicino, è stato come un reincontro. Ne riconosceva le fattezze, una per una. È stato come ritrovare dei vecchi amici. “Non sono scientifica” mi dice “sono emotiva”. Il suo è un legame determinato dall’amore e dalla fascinazione. L’estetica che si cela dietro la morte e dietro tutti gli oggetti che le stanno intorno la ossessiona, la attrae e la seduce. È innamorata dell’Italia, dei suoi musei, dei tesori che ogni città nasconde: Palermo e le sue Catacombe, Verbania e la Chiesa dei Morti, Milano e San Bernardino alle Ossa, Firenze e la Specola ma soprattutto il Museo di Anatomia Patologica, Pavia e il Museo di Anatomia, Bologna e il Museo di Palazzo Poggi, Roma e la Cripta dei Cappuccini... tutti luoghi che ha visitato con Joanna Ebenstein del Morbid Anatomy Museum di Brooklyn, e che porta nel cuore e nella luce degli occhi, luoghi dove vuole tornare e sui quali intende scrivere.
E voi? Avete visitato voi tutti questi luoghi del patrimonio culturale italiano?

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