Un tempo una regina pregava la Madonna per avere una bambina che fosse la più bella mai vista, così ogni crepuscolo si recava nella cappella e cantando mille litanie, diceva:
Madonna cara, di sotto il velo
dammi una bimba fatta di cielo,
Ascolta me, che prego ogni sera,
ch’abbia la pelle come la cera
Che sia diletta tra le figlie tue,
che abbia una mente che valga per due
Dammi una bimba col mento fiero
Madonna cara, t’accendo un cero.
Così pregando il tempo passava e la regina ebbe solo bambini comuni, fino a che un giorno il re, nel vederla affranta si mise a pensare. Ebbe un’idea. Cercò e cercò nel regno chi potesse avere qualcuna di tante caratteristiche, fino a che trovò quattro sudditi, e ogni individuo in sé presentava una delle caratteristiche che costituivano un desiderio della regina. Il primo era un vecchio taglialegna, affetto pesantemente da un argiria così intensa da renderne la pelle azzurra come il cielo e farne sembrare la folta barba bianca delle belle nubi spumose. La seconda era una donna colpita da cherubismo, aveva perciò un mento enorme che teneva sempre ritto e fiero. La terza era una filatrice con la forma più grave di neurofibromatosi che si fosse mai vista. Aveva la pelle del volto che a causa della massa enorme e pesante dei fibromi che lo coprivano sembrava si stesse sciogliendo come se fosse fatta di cera. L’ultimo era un povero contadino, colpito da craniopagus parasiticus. Aveva dunque alla sommità del cranio un’altra testa, completa di occhi naso e bocca, ma il cui corpo era ridotto a un moncherino bitorzoluto. -Siete due uomini e due donne, il fato ci sorride, formate due coppie e generate due figli.- In capo a nove mesi erano nati due bimbi, un maschio e una femmina. Uno con il mento enorme e la pelle azzurra, l’altra con due teste deturpate da fibromi. Il sovrano nel vedere come il suo progetto nascesse sotto una buona stella pensò che la Madonna lo stesse assistendo, infatti la femmina manifestò presto il tipico ritardo mentale che deriva dal matronismo infantile, ed era già fertile a sei anni. Tutto sembrava agevolare il suo disegno. I due infanti avrebbero generato un figlio prima che l’età fertile della sovrana tramontasse. Il prima possibile li fece unire. Quello stesso giorno ingravidò la regina che nove mesi dopo era pronta per sgravare. Nacquero perciò nello stesso momento sia il figlio della regina che la creatura che la regina sognava, figlia dei due giovinetti. Il re, senza aspettare, scambiò i piccoli e diede in braccio alla moglie la neonata frutto del suo lungo lavoro. Ella rimase di stucco. Le si presentava tra le braccia un essere bicefalo, bluastro, difforme e coi menti spropositati. Tutto come nelle sue preghiere. Era felicissima, e subito iniziò a cantare:
Madonna cara, di sotto il velo
M’hai dato una bimba fatta di cielo,
Ascoltasti me, che pregavo ogni sera,
ch’avesse la pelle come la cera
Che fosse diletta tra le figlie tue,
che avesse una mente valente per due.
M’hai dato una bimba col mento fiero
Madonna cara, t’accendo un cero.
Il marito devoto nel vederla in quello stato era ancor più felice di lei. Il buon re e la pia regina ristettero in quello stato di gioia fino alla loro santa morte, quando la principessa ereditò il regno e sposò un anencefalico albino e con la pelle ossificata e, unendo le loro otto malattie complementari, generarono dunque figli normali.