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Il bevitore di tè

di Cecilia Resio

La calma si era presentata pigra come le si conviene,
come il mistero premuroso in una tregua d’amore
uno spazio latteo, pluritemporale
Che meraviglia il sesso, questo lusso popolare
Sbrigavano miti le incombenze del cuore
baciandosi a vicenda, democratici e sentimentali
si sarebbe detto fosse una storia da ricordare
per l’intensità dei gesti, la mancanza di ragione
e per il viavai di radianti parole
dette per infrangere e per ricostruire
Niente sembrava ancora consumato
in quel disordine di sedie e di vestiti,
come faceva tenerezza – sola –
quella tazzina di caffè.

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