silenzioso e possente ogni mattina si alzava e lavorava. e ogni notte in silenzio si addormentava. senza mai creare problemi. era così forte che niente sembrava poterlo arrestare. tranne in quei brevi momenti in cui da lontano giungeva inaspettata una brezza leggera. l’unica cosa capace di farlo vacillare. lo sollevava e riportava in volo dove era nato. in quel luogo al di là del mare. e solo quando quella brezza se ne era andata. quando ancora lui non si azzardava ad aprire gli occhi. poche lacrime scivolavano con lui nella realtà. pochi sono coloro che sanno interpretare il silenzio. che sanno ascoltare esattamente cosa ti dice il vento. così una notte dimenticarono di incatenarlo. la mattina seguente al suo posto trovarono solo i mille suoni di quel luogo. per un attimo il suo padrone credette di averlo solo immaginato. come se non fosse mai esistito. ma chi fosse stato capace di seguire il vento lo avrebbe trovato che nuotava in mezzo all’oceano. concentrato sugli odori della sua terra sempre più vicini. con la speranza che spezzava finalmente quel grande silenzio.
ispirato a una storia vera, vista in un telegiornale. non ricordo bene quando. non ricordo bene dove. ma l’immagine di quell’elefante che nuotava nell’oceano per tornare a casa era talmente bella e intensa da portarmi a cercare un libro con una fotografia che mi aiutasse a tenerlo sempre con me per non rischiare di dimenticarlo mai.