trascrizione1

La terza

amore aspetto sempre. sempre. perché secondo me tutte le donne lo aspettano. proprio hanno voglia. nel maestro e margherita di Bulgakov dice che l’amore è scattato davanti a loro come un omicida. perché quell’amore le ha colpite. capisci? non avevano via di scampo. erano vittime del loro amore. a me non dispiacerebbe comunque vivere un brivido così. soprattutto a 48 anni che comunque tu capisci che la vita passa proprio. un amore che veramente ti potrebbe colpire come in un romanzo ogni donna lo dovrebbe avere. io penso che l’ho avuto. ma con gli uomini sbagliati. quello che ho con mio marito è un amore sciolto. in tanta acqua. per quello non lo sento. ma c’è. stai bene giorno dopo giorno stai bene. ogni cosa al suo posto. stai bene. la routine. e anche se vuoi andare da un’altra parte è una cosa che tu vuoi.
perché quando stai male quei momenti di felicità sono pochi e poi torni di nuovo a soffrire. e poi quando stai bene giorno dopo giorno devi abituarti. guarda che devi proprio abituarti alla normalità. piccole cose. per esempio per me il momento della giornata più bello è quando dopo cena tutti, io li chiamo in abiti da sera, in pigiama, davanti alla stufa, la porta è chiusa e sono tutti lì, in quel piccolo mondo. tutti hanno mangiato. hanno bevuto. tutto pulito. molto caldo e siamo insieme. lì io dico ma come potevo stamattina dire quanto odio questo uomo. perché lui bestemmia. perché quando lui bestemmia per me sono come coltellate. lui è lavoratore. fedele. piccolo. proprio piccolo. quando mi ha detto che lui era un metro e sessanta ho detto anche io. perché per quattro centimetri non volevo perdere l’occasione della mia vita.
nell’amore felicità non esiste. perché nell’amore esiste esperienza. secondo me, esperienza di qualcosa di mistico. la felicità è troppo banale. mangi un’arancia e sei felice. specialmente se avevi sete. bevi un bicchiere d’acqua e sei strafelice. con amore questo non può essere. tu vedi una persona. la mangi. la bevi. e non ti basta mai. non sei mai felice – ride. e dell’amore ho avuto tantissime storie. di quelle da piccolo amore. tre ore. tre giorni. tre mesi. tre anni. sai che avevo una amica che una mattina ci siamo svegliate. siamo uscite e abbiamo fatto autostop. si è fermata una macchina con due ragazzi. siamo andati con loro in montagna. abbiamo passato tutta la mattina con loro. facendo l’amore. loro ci hanno portate giù in città e praticamente ci siamo lasciati. per tornare a casa abbiamo preso un’altra macchina. e siamo andati con altri. e così. io e lei abbiamo avuto non so quanti rapporti. ma era come un’esperienza. nessuno di noi voleva. non siamo ninfomani. due ragazze normali. giovani. divorziate. libere. è capitato che proprio hai addosso questo alone di elettricità. perché collagene della pelle sprizza. la risata da quanto hai bevuto. fumato. e proprio li prendi. perché sono proprio gli uomini che ti vogliono. e ogni volta ti vogliono e ti vogliono. che tu alla fine gli dai. perché senti che poi tu hai tanto da dare. che poi alla fine ci siamo guardate una all’altra e abbiamo detto: ma è possibile? noi abbiamo avuto questa esperienza. sai forse perché? perché quando tu incontri certa gente diventi un’altra. tu completi le persone. se tu incontri una persona con lei ti completi. e ti può portare a fare delle cose che tu non potresti mai dire che potresti fare. ma neanche lei forse da sola. o forse con altre sarebbe una cosa volgare. perché dopo abbiamo pensato che era abbastanza pericoloso. sono passati praticamente undici anni forse anche di più. e ultimamente abbiamo chattato e io ho detto forse perché noi avevamo questo livello di dare che loro non riuscivano neanche a bastarci. anche per loro è stata un’esperienza. mai capitato. mai capiterà. come in un libro...
primo amore. primo. primo. primo. lui solo ha fatto con mano così per prendere qualcosa che stava vicino. non ho mai più scordato questa cosa. io pensavo che forse lui voleva abbracciarmi. ma quello che è successo a me non è paragonabile con nessuna altra cosa fisica. questa bomba che ti arriva. era proprio come toccare qualcosa che poi tu cerchi sempre. quella sensazione.