Marie è triste.

Marie cammina lentamente per la strada.
La strada rimane ferma.

Il mondo non vede Marie.
Marie vede tutto.
Infatti, Marie è invisibile.

Un gatto, passando, le carezza la caviglia.
Marie non lo vede.

Marie attraversa la città con una borsa vuota.
Marie è vuota e vorrebbe riempirsi delle cose che vede,
delle cose che mette nella sua borsa.

A volte Marie pensa che vorrebbe aprirsi la pelle
così che il sangue, uscendo, la renda visibile.

Altre volte pensa che gli occhi siano miopi, ciechi

a meno che una fitta nebbia la ricopra.

Nessuno può rendere felice Marie
e nessuno può vederla.

L’asfalto rimanda il calore
della giornata estiva
e Marie si copre gli occhi con la mano.

Fa un passo verso l’acqua,
poi un altro.

Cerca di estrarre il suo riflesso dall’acqua.
Non ci riesce.

Marie se ne va.