- A livello globale, l’umanità sfrutta il 59 percento di tutta la terra coltivabile per crescere foraggio per il bestiame.
- Un terzo di tutta l’acqua potabile usata dall’uomo è destinata al bestiame, mentre un trentesimo appena è utilizzata nelle case.
- Il 70 percento degli antibiotici prodotti nel mondo sono utilizzati per il bestiame, e riducono l’efficacia degli antibiotici nel curare le malattie umane.
- Il 60 percento di tutti i mammiferi presenti sulla Terra sono animali allevati a scopi alimentari.
- Sul pianeta ci sono all’incirca trenta animali allevati per ogni essere umano
I nostri metodi di allevamento sono estremi
- Nel 1820, il 72 percento della forza lavoro americana era direttamente impiegata in agricoltura. Oggi è l’1,5 percento.
- Come le console dei videogiochi, l’allevamento industriale è un’invenzione degli anni Sessanta. Prima, gli animali venivano allevati all’aperto in concentrazioni sostenibili.
- Tra il 1950 e il 1970 il numero delle fattorie americane si è dimezzato, il numero delle persone impiegate nell’allevamento si è dimezzato e la dimensione media delle fattorie è raddoppiata. In quei vent’anni, anche la dimensione media dei polli è raddoppiata.
- Nel 1966 furono inventate lenti a contatto deformanti che rendevano più difficile per i polli vedere l’ambiente sempre più innaturale da cui erano circondati, in modo da ridurre lo stress che causava beccature violente e cannibalismo. Il costo delle lenti era però considerato troppo oneroso per gli allevatori, quindi il metodo standard usato nel settore divenne il debeccamento, che consiste nel rimuovere il becco con una lama rovente.
L’allevamento causa I cambiamenti climatici
- Nel corso dei loro processi digestivi, bovini, pecore e capre producono quantità significative di metano, in gran parte eruttato, ma anche esalato, scoreggiato e trasferito negli escrementi.
- Il bestiame è la fonte principale di emissioni di metano.
- Il protossido di azoto è emesso dall’urina del bestiame, dal letame e dai fertilizzanti usati per coltivare il foraggio.
- Il bestiame è la fonte principale delle emissioni di protossido di azoto.
- Secondo la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, se le mucche fossero un paese, sarebbero terze in classifica per emissioni di gas serra dopo la Cina e gli Stati Uniti.
L’allevamento è una delle / la causa principale dei cambiamenti climatici
- Quando si tratta di stabilire il contributo complessivo dell’allevamento alle emissioni di gas serra, le stime variano notevolmente in base a quello che si include nei calcoli.
- Secondo la FAO, il bestiame è una delle cause principali dei cambiamenti climatici, responsabile all’incirca di 7,516 milioni di tonnellate di emissioni di CO2e, ovvero il 14,5 percento delle emissioni globali annuali.
- Il calcolo della FAO comprende la CO2 emessa quando le foreste vengono abbattute per ottenere foraggio e pascoli, ma non considera la CO2 che queste foreste non possono più assorbire. (Pensate a una polizza di assicurazione sulla vita che copra i costi del funerale ma non le retribuzioni perse.) Tra le altre cose non incluse nel conteggio c’è la CO2 esalata dagli animali d’allevamento, anche se, per usare le parole di un esperto di valutazione di impatto ambientale, «il bestiame d’allevamento (come le automobili) è un’invenzione e una comodità umana, non fa parte dei tempi pre-umani, e una molecola di CO2 esalata da un animale d’allevamento non è più naturale di una che proviene dal tubo di scappamento di un’auto».
- Dopo aver inserito nel conteggio le emissioni che la FAO aveva trascurato, i ricercatori del Worldwatch Institute hanno stimato che il bestiame è responsabile di 32.564 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, ovvero il 51 percento delle emissioni globali annue – più di tutte le macchine, gli aerei, i palazzi, gli impianti nucleari e l’industria messi insieme.
- Non sappiamo con certezza se l’allevamento sia una delle cause principali dei cambiamenti climatici oppure la causa principale dei cambiamenti climatici.
- Sappiamo con certezza che non possiamo occuparci dei cambiamenti climatici senza occuparci dell’allevamento degli animali.
I cambiamenti climatici rappresentano la più grande crisi che l’umanità si sia mai trovata davanti e si tratta di una crisi che saremo sempre chiamati a risolvere insieme e contemporaneamente ad affrontare da soli. Non possiamo mantenere il tipo di alimentazione cui siamo abituati e al tempo stesso mantenere il pianeta cui siamo abituati. Dobbiamo rinunciare ad alcune abitudini alimentari oppure rinunciare al pianeta. La scelta è questa, netta e drammatica.
Jonathan Safran Foer
Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi
Guanda 2019