Si è appena conclusa l’apparizione. Dio è apparso oggi, all’intera umanità. È difficile da descrivere, perché è stato così complesso, ma al contempo così inevitabile, che non avrebbe effettivamente potuto essere diverso da com’è stato. Un po’ come quando un prestigiatore ti spiega un trucco semplice a cui non saresti mai arrivato da solo. L’aspetto di Dio era stupendo, anche se non assomigliava a nulla, né a una persona né a una pianta: immaginate un vapore solidissimo, con tutta la superficie arruffata.
Si è espresso a gesti, in maniera così universale e inequivocabile che nessuno ha più dubbi su cosa abbia voluto farci capire.
Praticamente, all’inizio del tempo Dio ci ha dato la coscienza e l’intelligenza, grazie alle quali possiamo comprendere una cosa semplicissima: che la paura e il dolore fisico che provano gli animali sono identici ai nostri. Il terrore e il dolore, le due sensazioni emotivamente e fisicamente più orribili, sono identiche per noi e per un animale. La differenza è che gli animali non hanno la parola, e nemmeno la nostra intelligenza per capire che la loro paura e il loro dolore sono identici a quelli che provano gli altri animali. Ciò nonostante, noi abbiamo ucciso milioni di animali, da sempre, in tutti i modi possibili. Il fatto di sapere che ci siamo resi colpevoli di questo dolore ci rende imperdonabili, a Suo dire. Inizialmente lo facevamo anche con gli altri membri della nostra stessa specie, ma poi, un gruppo alla volta, tutti hanno fatto sentire la loro voce e più o meno abbiamo smesso. In conclusione, ciò significa che smettiamo di prevaricare sistematicamente e completamente l’Altro solo se questo ci convince e ci spiega qualcosa che sappiamo già: che prova paura e dolore.
Per come l’aveva spiegata Lui, suonava ineccepibile.
Ci ha fatti sentire degli ipocriti, tutti e otto miliardi.
Qualcuno ha detto, tra la folla, che dobbiamo pur mangiare, e che dall’alto della Sua onnipotenza avrebbe dovuto creare del cibo che non prova dolore o paura.
Lui ha indicato una bancarella di frutta, e nessuno ha più fiatato.
Ha concluso facendoci capire che era davvero molto tenero e molto ingenuo da parte nostra ritenere che ci avesse creati a Sua immagine, e che perciò prima di andare ci avrebbe lasciato il pianeta completando il lavoro che noi avevamo iniziato.
Dopo di che se n’è andato e tutti, ma proprio tutti, gli animali lo hanno seguito; è stata una scena bellissima, aveva qualcosa di biblico.
Alla fine tutti i morti del passato, anche quelli così vecchi che quasi sembravano scimmie, sono tornati sulla terra.
Ora le piante sono quasi tutte appassite. Ci siamo solo noi esseri umani, siamo dappertutto e nessuno muore più. Siamo davvero tantissimi e fa un caldo che pare di essere all’inferno.