Doveva chiamarsi #NONSPUTAREDOVEMANGI, ma il bello di questa rivista è che possiamo fare un po’ quello che ci pare e allora perché non intitolarla SALVIAMO IL MONDO PRIMA DI CENA in onore del libro di Jonathan Safran Foer, edito da Guanda, nella speranza che ne vengano acquistate e lette ancora più copie e che qualcosa cambi… poi però è capitato anche che nel mezzo arrivasse la #PANDEMIA, che ha preso il sopravvento sia nella quantità di illustrazioni proposte in questo numero sia nelle nostre vite.
In fondo #PANDEMIA e il mondo che va a rotoli e ha bisogno di essere salvato non sono poi molto distanti, e tutto sarebbe ancora più veloce se a sparire non fossero gli allevamenti ma direttamente le scimmie nude che in 300.000 anni non hanno avuto il tempo di evolvere nel migliore e più ragionevole dei modi. Ma, come ho appena detto, abbiamo avuto poco tempo a disposizione. Siamo cresciuti troppo in fretta per percepirci come l’unica reale minaccia per noi stessi. Troppo in fretta per comprendere la razionalità e la devozione che prevede un harakiri.
Gaia, o chi per lei, ha provato a uccidere almeno le eccedenze, ma non sempre le medicine fanno effetto…
In un senso o nell’altro, nel senso che vi pare: proviamo almeno a mangiare meno carne e a leggere libri che, anche se non ci convincono, ci aiutano attraverso la riflessione a evolvere un pochino più in fretta, almeno mentalmente, attraverso il doloroso processo di mettersi in discussione.

Lina Vergara Huilcamán

Della sua storica passeggiata sulla Luna, Neil Armstrong disse:
Quando hai centinaia di migliaia di persone che fanno tutte il loro lavoro un po’ meglio del dovuto, le prestazioni migliorano. E questa è l’unica condizione per cui avremmo potuto farcela.

Jonathan Safran Foer,
Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi, Guanda 2019