SEA SHEPHERD ITALIA ONLUS

INCONTRO CON ANDREA MORELLO

di Lina Vergara Huilcamán

Mi sono innamorato del mare la prima volta che l’ho visto. Ero piccolissimo, ma abbastanza grande da decidere che gli avrei dedicato tutti i miei sforzi. A dodici anni il mio professore di italiano delle scuole medie, dirigente del WWF, mi passava a prendere la sera per portarmi a una radio locale a dire agli ascoltatori che non bisognava uccidere le balene. A quattordici anni avevo tutti i brevetti sub e sono poi diventato anche istruttore di apnea. A diciotto anni facevo vela e mi mettevo a disposizione gratuitamente per partecipare alle regate e fare esperienza… Poi, un giorno, avevo più o meno vent’anni, andai a pranzo con un’amica che mi raccontò l’avventura di una persona che era appena tornata dall’Antartide dove, a bordo di una nave tutta nera, aveva salvato, insieme al resto dell’equipaggio, 768 balene. Rimasi congelato. Capii da quel precisissimo numero che l’avevano fatto davvero. Non erano le solite proteste. Andai sul sito di Sea Shepherd e mandai il modulo per diventare volontario. Protestare non mi bastava più, dovevo passare all’azione, era necessario andare a difendere il mare di persona o non avremmo più avuto il tonno rosso e gli squali… La biodiversità è da proteggere e salvaguardare, esattamente come i nostri figli.
Nel luglio 2010 ci radunammo tutti noi volontari italiani, quindici in tutto, nel porto di La Spezia, in occasione dell’arrivo della nave ammiraglia di Sea Shepherd MV Steve Irwin. Il porto ci ospitò gratuitamente e, anche se quando arrivò la nave nera tutti si spaventarono, dopo due o tre giorni di conoscenza reciproca, tutto cambiò. Davanti alla nave c’era una fila di persone che volevano conoscerci, sapere cosa facevamo e aiutarci donando quello che potevano. Fu un’accoglienza straordinaria. Nacque così il movimento italiano, di cui sono il presidente, un’avventura incredibile di dieci anni, durante i quali abbiamo dato inizio all’effetto Sea Shepherd!
Oggi siamo circa un migliaio di volontari in tutta Italia che sperano per il 2021 di avere una nave Sea Shepherd per il Mediterraneo, per affrontare una grande battaglia – la più grande! – per cambiare le sorti del mare più sovrasfruttato del mondo, quello che ha il contenuto di microplastiche più alto, il mare che ha più bisogno di essere difeso e protetto. Per noi di Sea Shepherd sarà una grande battaglia per la vita, in cui si deciderà se il Mediterraneo morirà, e noi con lui, o se invece continueremo a esistere.
continua…