GENESI DELLA BIBLIOTECA INCLUSIVA DELLA CIOPI

di Lina Vergara Huilcamán

© Giulia Pintus

© Giulia Pintus

Esiste un piccolo mondo di persone che amano intrattenersi tra le pagine di un libro, che amano perdersi e affrontare le avventure di una persona diversa da loro e condividere con essa ore e ore di intensa compagnia, in cui spesso ritrovare una parte di sé stessi, nel bene e nel male.

Il divertimento non sta solo nel ridere, ma nel passare il tempo, il nostro beneamato e scarso tempo, facendo qualcosa che ci interessa. Anche se questo significa piangere e soffrire insieme allo sfortunato protagonista della storia, leggere e rileggere le atrocità compiute da immondi personaggi e non avere un attimo di sollievo nemmeno a libro finito, perché non tutte le storie finiscono bene, nemmeno nei libri… ma come mi sono divertita, intrattenuta, svagata, concentrata, emozionata nel leggerle!

Ma la lettura si ferma solo alle lettere? Se esistono le persone che leggono la mano, i fondi di caffè, allora anche le immagini si possono leggere, come si legge la musica… e le immagini sono i fumetti, ma anche le fotografie, i disegni, i quadri e le sculture, i film. Un libro è un oggetto di carta rilegato con una copertina, e quindi romanzo, saggio, fumetto, albo illustrato, catalogo d’arte, corso per imparare lo spagnolo… ma l’esperienza della lettura la posso estendere anche a dvd, cd, quadro sul muro. E possiamo anche leggere, o più precisamente anche ascoltare i libri. AUDIO LIBRI. Allora dire che leggo e/o percepisco una persona perché mi soffermo ad ascoltare ciò che ha da raccontarmi con la bocca e con il corpo non è sbagliato. Abito in un mondo di libri fatti di materiali diversi. Attenzione, con questo non voglio dire che guardare un film sia come leggere un libro, perché usano due alfabeti diversi e due diverse modalità di dialogo con il lettore/spettatore… come tutti i pensieri anche questo si complica e si avvolge su sé stesso, come una pianticella che in un modo o nell’altro deve crescere e non fermarsi mai… ma io volevo arrivare da un’altra parte.

Più volte mi sono intrattenuta, sin da ragazza, cercando di immaginare come potesse essere la quotidianità per un muto, molto piacevole per me che mi sono regalata tre giorni di assoluto silenzio e meditazione sui Pirenei pur essendo in compagnia dei miei amici; ma poi ho dovuto chiedermi come potesse essere per un cieco, e per due giorni, e una notte, mi sono bendata e rinchiusa in casa affidandomi alle cure di due personaggi sadici e spregevoli: mio cugino e la sua fidanzata. Ed è stato molto intenso. La voce non mi serviva. La luce sì. Il buio, l’impossibilità di leggere, di guardare un film, un quadro. Solo l’ascolto. Mi sono soffermata anche ad ascoltare le versioni per i non vedenti e a leggere i sottotitoli per i non udenti, per pura curiosità e amatissimo ozio che è per me una parte fondamentale della mia persona. Se non avessi l’ozio non avrei la curiosità, non avrei idee, mai. Quello sdraiarsi a letto e guardare il soffitto, o meglio quel pezzo di cielo fuori dalla finestra, e pensare. Pensare liberamente fino a trovare una ragione per la quale alzarsi.

Infine un giorno mi hanno fermata in fiera a Bologna quattro persone di CBM Italia Onlus e mi hanno detto che volevano fare dei libri che parlassero di cecità, di empatia, inclusione e disabilità. Mi hanno detto soprattutto che avrei potuto immaginare, mi hanno fornito i materiali per farlo. Ho letto libri sull’argomento. Ho parlato e condiviso a lungo con Roger Olmos la scoperta di quel mondo senza colore. Ho conosciuto un cieco vero (e ho desiderato essere vista). Siamo andati a fare un laboratorio di scultura bendati. Sono andata all’Istituto dei Ciechi e Ipovedenti di Milano, all’Istituto Cavazza di Bologna. La collana CBM #logosedizioni ha preso vita e ha già tre volumi: BLIND di Lorenzo Mattotti, LUCIA di Roger Olmos e ANNA DEI MIRACOLI di Ana Juan.

Di tutte le informazioni raccolte, moltissime, su questo mondo buio, ho conservato tre parole: EMPATIA, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri, che avevo già pur non avendole dato un nome; INCLUSIONE, che mi era da sempre sconosciuta perché, pur essendo inclusiva, sono una persona che si esclude, sempre; e EDUCAZIONE e come sia di vitale importanza per superare qualsiasi disabilità e integrarsi, essere inclusi nella società. Anche nella piccola società di quelli che si divertono leggendo… sto per arrivare al punto, portate pazienza.

Contemporaneamente ho iniziato a lavorare a una collana di libri per bambini, LA BIBLIOTECA DELLA CIOPI, che regalasse il piacere della lettura in compagnia, sviluppando un programma gratuito per le scuole, LA BOTTEGA DELLA CIOPI, e un giornalino gratuito per bambini, CIOPILOPI, ma questa è un’altra storia…

Due + due fa sempre quattro. Così è stato che EMPATIA + INCLUSIONE + EDUCAZIONE sono diventate LA BIBLIOTECA INCLUSIVA DELLA CIOPI. Una biblioteca di libri illustrati #logosedizioni che sono stati trasformati in audiolibri per ciechi e ipovedenti, non un semplice file di lettura, ma una voce calda e professionale, quella di Grazia Minarelli, che interpreta le parole scritte dagli autori dei nostri libri, ma soprattutto le descrizioni delle illustrazioni che completano le nostre edizioni scritte da Francesca Del Moro, redattrice, poetessa e scrittrice. L’intento è quello di portare i colori e la magia dell’illustrazione anche a coloro che non possono vedere, ma solo immaginare. Se si possono tradurre in suoni e in immagini le parole, ho pensato, si possono tradurre in parole e suoni anche le immagini. E per cercare di fare le cose per bene, e perché non rimanga solo una buona intenzione, il tutto è supervisionato dalla dott.ssa Paola Gamberini, esperta di problematiche inerenti all’integrazione scolastica di bambini e ragazzi con disabilità visive.

Perché? Se una lettura deve essere di classe, allora che tutta la classe, nessuno escluso, possa fruirne.

EMPATIA. INCLUSIONE. EDUCAZIONE.