Riva del Garda. una bellissima libreria di libri antichi dove sarei rimasta per ore. il lago. i colori del lago e delle montagne. l’installazione natalizia di Selena con al centro i giochi dell’infanzia di chi come me è nato negli anni ’70. avevo persino dimenticato l’esistenza di alcuni di quei giocattoli. ma mi è bastato vederli per ricordarli uno per uno. e ricordare quando li avevo tenuti in mano. la sensazione al tatto. il loro suono. ricordi d’infanzia. dove li ha presi tutti quei giochi? sono sempre stati suoi. e dei suoi fratelli. ma Selena non li ha buttati via crescendo. non se ne è liberata. li ha conservati. come conserva moltissime altre cose. e ne raccoglie altre in giro per mercatini.
poi la ragione della visita. lo studio di Selena. la sua collezione di fotografie d’epoca di bambini e le opere per la mostra che avrà luogo a Mirabilia a Bologna a fine gennaio. e per curiosità. soprattutto per curiosità. mi ha portata in un fantastico capannone pieno di oggetti di ogni tipo. tavoli. sedie. lampadari. vestiti. cassetti. di tutto. e il suo studio. due stanze in mezzo all’universo. due stanze molto ordinate ma piene di universo anch’esse. un universo di soli bambini però.
“quando sei bambino è come se il giorno fosse infinito. ti svegli la mattina e ti dici – oggi vivrò per sempre – e senti di poter fare qualsiasi cosa. non c’è un limite. e io cerco di non perdere questa capacità. non è facile. ma ogni mattina quando mi sveglio cerco di recuperare quella sensazione di infinita possibilità.”
Selena ha oltre settecento fotografie d’epoca di bambini. raccolte una per una. sono fotografie di ogni tipo. fotografie con la mamma nascosta. fotografie di bambini con gli animali. fotografie di bambini vestiti da bambina. fotografie di bambini con i giochi. fotografie di bambini con la mamma. o con i fratellini. anche qualche fotografia post mortem. sono le fotografie che ispirano il suo lavoro. sono i suoi modelli. ma ognuno di questi bambini. suoi o fotografati. è accolto in una cornice che Selena ha trovato negli stessi luoghi in cui ha trovato le fotografie. le bambole. e tutte le altre cose che le piace collezionare.
è fortunata Selena. vive della sua arte. ha scelto di cosa e come vivere. ha scelto di cosa circondarsi. “ogni giorno quando entro in studio mi trovo un foglio bianco davanti. e tutti i giorni devo dare qualcosa di mio. è una scelta che ho fatto. sono tanti anni che dipingo. ci ho investito tanto tempo. e non posso più tornare indietro. non voglio. ho fatto altri lavori ma mi sembra di perdere tempo. dentro di me una voce me lo dice – stai perdendo tempo. devi fare altro. sto bene solo quando sono qui nel mio studio. è una forma di meditazione. è una specie di cura del male di vivere. mi isolo. e qui dentro non mi può succedere niente.”
Selena in un certo momento ha detto guscio. a me invece sembra libertà. e mi sembra anche coraggio. perché bisogna averne di coraggio per alzarsi ogni mattina e affrontare sé stessi. i suoi bambini mi avvicinano. mi sussurrano paroline che non riesco bene a sentire da subito. mi fermo ad ascoltare meglio.
“i miei quadri li comprano persone di tutte le età. se non mi conoscono l’approccio iniziale è un po’ difficile. dopo piano piano tornano. mi devono conoscere. mi devono capire. ad esempio una signora è venuta e mi ha detto – Madonna che inquietudine. Madonna che inquietudine. – poi però è tornata e ha dovuto comprarne uno. perché le smuoveva qualcosa.”
e poi? “e poi quando ho finito la mia opera è come se tutto andasse a posto. tutto è tornato a come doveva essere. mi sento in pace con me stessa. fino al giorno dopo. perché non dura tanto. dura solo quel momento. il momento in cui ho finito. poi riinizia.”
ARCHIVIO LEARDINI
Mostra collezione privata di foto di posa di soli bambini e opere di Selena Leardini in occasione di Bologna Art City 2019
Dal 31 gennaio al 17 marzo 2019 Galleria Mirabilia, via de’ Carbonesi 3/e Bologna centro
VERNICE con l’artista giovedì 31 gennaio alle ore 18