IL POSTO

di Nicola Barca

Sono coperta di terra e pietre, non respiro più. Mi gettano in una fossa. Lui mi trova.
Scappo, ancora, sulla montagna. La frusta lacera, penetra la pelle, schiocca. Non urlo, odio.
Nuoto nell’acqua fresca del fiume. Un uomo mi osserva attraverso le canne. Parliamo con la carne e con gli occhi. È diverso dagli altri?
Sfilo gli stracci che indosso, cammino a piedi nudi tra mesquite e pini, esco dalla capanna di palme, accendo il fuoco per le altre ragazze.
Emilio squarcia il mio corpo; mi trascina nella polvere stringendomi i capelli; mi compra. I soldati mi strappano dalle braccia di mia madre.
Cavalco con le cosce strette su un cuore selvaggio, con il vento nei polmoni. Corro nei prati, invento giochi con le altre bambine. Raccolgo fiori, mangio zuppe di legumi con un cucchiaio di legno. Mia madre mi imbocca, si immerge con me nel torrente, nell’ansa dove l’acqua accoglie il cielo. Mi stringe al petto.
Succhio dai capezzoli, dormo. Respiro, piango, soffoco. Tagliano il cordone che ci unisce. Scivolo fuori con la placenta, ancora legata a lei. La mia testa si deforma, sono schiacciata. Lei spinge, urla. Galleggio nel ventre, ascolto il fruscio dei rami e le voci delle donne e degli animali. Sono la trasparenza della vita, una trama fitta di sangue. Due cuori… un cuore.
Non avrei voluto assistere, ma l’orrore ha spezzato il cielo e quella fessura mi ha risucchiata. Mancava poco, non so per cosa o per quale luogo, ma sarei stata libera. Finalmente. Invece ero lì, forse per accompagnarle.
Sono morte, anche loro. Le hanno uccise, anche loro.
Chi ha dato inizio alla fine è stato l’uomo. Gli squali si sono aggregati, come i ratti.
L’indiano ha scagliato l’arpione, sua madre è morta mettendolo al mondo. Un bucaniere ha sventrato balene e ha estratto feti, succhiava la vita dal seno di una donna. E tu, John? Come si può uccidere ciò che si ama, dicevi con gli occhi.
Come si può assistere al massacro di ciò che si ama, dico io.
La donna genera la vita e l’uomo la toglie. In una rincorsa senza fine.
Nel posto dove sto andando le troverò tutte, donne e balene.