aveva tre anni. quando la scuola ci chiese dei giocattoli vecchi per i bambini poveri. dopo aver riflettuto per un paio d’ore. mi guardò molto seria e mi chiese. perché? tu hai detto che Babbo Natale porta i regali a tutti i bambini del mondo. e la maestra adesso sta dicendo che a quelli poveri no. che glieli dobbiamo dare noi. allora Babbo Natale porta i regali solo ai bambini ricchi? (non ha mai voluto prendere un regalo dalle mani di Babbo Natale. mandava me a farlo. vai tu. mi diceva. io ti aspetto qui.)
già. è proprio così che stanno le cose. Babbo Natale per primo si è dimenticato che deve portare i regali a tutti i bambini. sì. ma solo a quelli che sono stati buoni durante l’anno. quelli che non hanno detto bugie alla mamma. che hanno fatto tutti i compiti. che sono stati buoni con i loro compagni. e così adesso ci ritroviamo a guardare un telegiornale. tra un boccone e l’altro. che ci mostra uomini che sono al potere grazie all’ignoranza. e ai soldi. uomini che possono fare qualsiasi cosa. giusta o sbagliata che sia. e nessuno può impedirglielo. centinaia di persone sono contrarie. migliaia sono le vittime. ma nessuno può fare nulla per fermarli. come se la giustizia non esistesse. come se la legge divina non esistesse. come se la storia non ce l’avessero mai insegnata.
ogni giorno ci impegniamo a essere persone migliori. ci impegniamo a far sì che i nostri figli siano persone migliori. ben nutriti. dotati di vestiti tecnici che ci aiutano a migliorare le nostre prestazioni fisiche. impegnati sin dalla nascita in mille corsi di perfezionamento. laureati e postlaureati. dotati della migliore tecnologia. pronti a ottimizzare le nostre risorse. a essere il meglio del meglio.
noi. che abitiamo un mondo che ci chiede di stare zitti. di non arrabbiarci. perché le cose vanno così. e non c’è niente che si possa fare. ci insegna che gli eroi. sono esistiti. forse. ma tanto tempo fa. abitiamo un mondo che ci insegna a non contravvenire alle regole prestabilite. anche se sono ingiuste. ci insegna che siamo troppo piccoli e insignificanti. per andare contro al potere. siamo troppo piccoli e insignificanti anche solo per dire la nostra opinione. se non in forma anonima e protetta in un social popolato di altri piccoli insignificanti. come noi. Davide quello che ha sconfitto Golia. qualcuno se lo ricorda?
forse. per essere eroi. bisogna arrivare da una ibernazione di settant’anni. e quindi non essere stati odiernamente contaminati?
noi. che abbiamo imparato a non ascoltare la nostra anima. il nostro cuore. il nostro buon cuore. in questo mondo folle. che da una parte ci chiede di commuoverci per le povere balene. i poveri orsi polari. i bambini affamati africani. e dall’altra ci insegna ad andare oltre. a chiedere fragole a dicembre. a mangiare le cosce di quel bellissimo coniglio che ci piace tanto accarezzare. che carino! che buono...
noi. che usciamo dal cinema gasati perché abbiamo affrontato i grandi dinosauri e ne siamo usciti salvi. beh. no. non più. i dinosauri hanno invaso il mondo stavolta. il nostro mondo sta cambiando. e la storia che verrà nessuno la conosce. siamo andati oltre. troppo oltre.
questo numero è dedicato a noi. un invito. a partire dal libro di Le Clézio. a iniziare con il leggere e il commuoverci. e a piangere per l’ingiustizia subita. a cominciare dalle balene che abbiamo ucciso. o che siamo rimasti a guardare mentre le uccidevano. un invito a rimpiangere il nostro paradiso distrutto. a pentirci per le madri massacrate. insieme ai loro cuccioli. i nostri cuccioli. vorrei invitarvi a ritrovare quell’amore e quel senso di giustizia e ingiustizia che ci permette di essere persone migliori. e tornare a credere di poter ancora decidere per le nostre vite.
mi sbaglio. o avevano detto. da qualche parte. YES WE CAN.?