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Si è invisibili solo nella misura in cui si sente di esserlo

di Stéphanie Chasseloup

“A Boddah
Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere uno smidollato bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l’etica dell’indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla, nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury: la folla lo inebriava, ne traeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e lo faccio, Dio se lo faccio, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato del segno dei Pesci... Cristo, amico! Perché non ti diverti e basta? Non lo so! Ho una moglie divina che trasuda ambizione e empatia e una figlia che mi ricorda troppo me quando ero come lei, pieno di amore e gioia, che bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo stravagante, lunatico, infantile! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, Amore, Empatia. Kurt Cobain
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare. Ti prego Courtney continua così, per Frances. Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me. Vi amo. Vi amo! Kurt”

(Kurt Cobain, Ultima lettera, scritta in data 5.04.1994, fonte: nirvanaitalia.it)

Boddah è l’amico immaginario del ragazzo che scrive quest’ultima lettera.

Vi è mai successo che qualcuno riuscisse davvero a vedervi? Che sapesse cogliere sul serio la parte più profonda di voi, invisibile al resto del mondo?
Nella vita la differenza è questa: credere o non credere nella propria immaginazione. Solo nel primo caso si possono cambiare le cose.
Stéphanie

10 CONSIGLI DI LETTURA

IL POSTO DEI MIRACOLI
Grace McCleen, Einaudi 2013
IL SOGNO PIÙ DOLCE
Doris Lessing, Feltrinelli 2017
SHINING
Stephen King, Bompiani 2017
RITRATTO DI JENNIE
Robert Nathan, Edizioni di Atlantide 2015
UNA CASA A NEW YORK
Adam Gopnik, Guanda 2017
BIG FISH
Daniel Wallace, Il Saggiatore 2014
CHOCOLAT
Joanne Harris, Tea 2010
LE AVVENTURE DI JACQUES PAPIER
Michelle Cuevas, De Agostini 2016
IL MIO AMICO IMMAGINARIO
A.F. Harrold, Mondadori 2017
LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
Lewis Caroll, Marsilio 2002