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Polka BologNoise: Dj Balli, l’astronauta.

di Michele Orvieti

Cover design: Lapo Boschi (Skank Bloc Records) e Dj Balli

Cover design: Lapo Boschi (Skank Bloc Records) e Dj Balli

Moderna, contemporanea, di ampio spettro, antistress, intellettuale, artistica, ipocondriaca… Tutti questi aggettivi sono spesso indicati per descrivere la musica elettronica da ballo. Con Dj Balli le cose stanno in maniera diversa. Dj Balli da Bologna è un deejay produttore più che deejay musicista, che a livello compositivo ragiona sempre con effetti e “copia e incolla”, spesso in maniera molto concettuale e cambiando volentieri le carte in tavola.

«Essendo bolognese sono stato esposto (sì, “esposto”, proprio come a un virus) al liscio e alla Filuzzi; il tutto fin dalla tenera età e nei contesti più classici come le feste dell’Unità o la Riviera d’estate. Sono rimasto subito affascinato da questa musica “dance”, dal sapore mitico e un bel po’ fuori di testa. E, nella mente di un bambino che già iniziava ad appassionarsi all’hard rock, gli “sleghi” delle fisarmoniche non sembravano tanto distanti da quelli delle chitarre di Angus Young degli AC/DC. È passato poi molto tempo: ho imparato a suonare la batteria, ho fatto radio, ho vissuto per un periodo a Londra. Appena tornato in Italia, ho preso la decisione di diventare un deejay. E sono diventato Dj Balli, specializzato in musica dance. E il campanello del liscio è suonato nuovamente perché il liscio era la mia musica dance! Inizialmente ho pensato di mettere il liscio in relazione col reggae. Ho sempre avuto la passione per il reggae: fin da giovane ascolto Bob Marley e lo ska. In quel periodo però ho iniziato ad analizzarlo anche nelle sue applicazioni all’interno della musica elettronica, nei primi esperimenti dubstep e nella sua fusione con techno e hardcore (il cosiddetto reggaecore). Così come il reggae era la musica tradizionale della Giamaica… il liscio sarebbe stato il “mio” reggae! Ed è così che è nato il mio disco Straight-Edge rastafari manifesto (2003). Il titolo è volutamente ossimorico: lo straight-edge è un tipo di attitudine punk che rifiuta l’utilizzo di alcol e droghe e spinge a ragionare quanto più possibile in maniera intelligente “con la propria testa”, sovvertendo il sistema attraverso il boicottaggio delle multinazionali e dell’industria mafiosa delle droghe; per contro, il rastafarianesimo rappresenta la cultura, anche spirituale, della marijuana. L’ossimoro del titolo veniva riprodotto musicalmente attraverso la fusione tra breakcore (una versione se possibile ancora più veloce del drum’n bass) e liscio. Si trattava di un EP di 5 tracce con alcuni brani molto brevi da mettere in loop (a uso dei deejay) eseguiti con la sola fisarmonica in stile Filuzzi. Un disco che ha destato molta curiosità e in qualche maniera ha anticipato in parte anche il dubstep stesso. Con questo disco ho dichiarato definitivamente il mio amore per il liscio. Da allora mi sono sempre impegnato a seguire gli avvenimenti riguardanti questo genere musicale e, con una buona dose di ironia, ho cercato anche di partecipare ad alcune serate. Negli ultimi anni inoltre sono rimasto molto affascinato dai vari progetti (fra cui lo stesso ExtraLiscio) che hanno cercato di lavorare musicalmente attorno all’“oggetto liscio”. Faccio anche dei Dj set di liscio: tutto è nato all’interno del piccolo ma grintoso festival reatino di country folk “Offeio Roots”, dove vengo invitato ogni anno. Qui propongo una selezione molto particolare mixata usando parecchi effetti, all’interno di un percorso che porta fino ai miei pezzi, alle musiche della mia etichetta Sonic Belligeranza e a brani di dub contemporaneo. Ma veniamo ai giorni nostri. C’è stato recentemente un discreto ritorno, dopo il vinile, del formato “cassetta”. Sono stato contattato dall’etichetta francese Skank Bloc Bologna, una piccola label tenuta in piedi da un mio vecchio compagno di classe, ora fisico alla Sorbona ma che continua regolarmente a pubblicare preferibilmente dischi di “cantautorato punk”. Il curioso nome dell’etichetta deriva da un omonimo disco degli Scritti Politti, in cui il gruppo pop inglese identifica nella Bologna del 1977 un vero modello sociale. Da tempo avevo l’idea di fare un mixtape, alla maniera di quelli originari (che hanno fatto la fortuna dell’hip-hop tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80) con solo brani di liscio. E qui arriva l’illuminazione. Un deejay di musica trash, Brenno Dj, mi fa conoscere un brano, sepolto tra le pieghe di internet, un brano senza autore né titolo, del quale è oscura anche la genesi. È un brano di “liscio porno”! Il testo è irriportabile, la musica è una parodia della famosa canzone di Nilla Pizzi Tutte le mamme del 1954, e il titolo glielo abbiamo dato io e Brenno: Son tutte belle le fighe del mondo. Una canzone volgarissima, che l’utilizzo rigoroso del linguaggio liscio rende assolutamente surreale. Il “pezzo forte” del mixtape c’era, mancava soltanto un filo conduttore. Ho iniziato a viaggiare con la mente: il liscio può sembrare una “musica d’altri tempi”; la cassetta inoltre è un formato obsoleto, i cui suoni sembrano quasi provenire da un’altra epoca e da un altro pianeta; i brani del mixtape inoltre sono stati pesantemente effettati con delay ed echi (questi, tra l’altro, sono gli effetti principalmente usati dal dub delle origini… e ciò ci riporta in Giamaica). Tutto questo contribuisce a dare al disco un’atmosfera sospesa, come se i suoni uscissero dalla cara vecchia linea telefonica dello 051 (il prefisso di Bologna). E qui arriva la seconda illuminazione: l’idea cioè che l’intera produzione discografica del liscio sia un modo occulto per comunicare con gli alieni! Il titolo del mixtape è appunto Report on accordion-mediated alien encounters in Area 051, a firma dell’Orchestra Spettacolo Dj Balli! La copertina, che omaggia le storiche, e a volte anche un po’ trash, copertine delle cassettine di liscio di qualche decina d’anni fa, mostra il santuario di San Luca (la basilica dedicata al culto mariano che sovrasta Bologna) che diventa una sorta di Roswell, luogo del “liscio-crash” dove si è aperta la dimensione parallela e si è stabilita la comunicazione col liscio alieno. È tutto lucidamente delirante! Perché emilianità vuol dire anche essere “simpaticamente fuori di testa”, con un profondo senso dell’ironia e la voglia di prendersi poco sul serio. Bologna è una conca: ci si gira sempre attorno, protetti dalla lunga serie di materni portici, rimuginando sulle proprie idee, spesso surreali e bizzarre. Io sono un fan di Castellina-Pasi: credo che facciano il liscio più interessante e stimolante. Il filone “rave-Casadei” trovo sia quello di più largo consumo e me ne sento un po’ distante. Se dovessi scegliere un brano di liscio strumentale, dunque, sceglierei Tutto Pepe di Castellina-Pasi: la musica progressive commerciale e la techno-trance hanno tantissimo da invidiare ai suoi giri di fisarmonica che si elevano sempre più in alto verso il climax. Come canzone invece opterei per La ballata del camionista di Raoul Casadei, un brano che unisce l’Italia quasi quanto Garibaldi, dove il camionista, che fa un lavoro duro e faticoso, ha comunque modo di rilassarsi presso le numerosi amanti presenti in ogni città italiana toccata dal suo percorso.»

LA BALLATA DEL CAMIONISTA
(Musica di Raoul Casadei, Enrico Muccioli, Al Pedulli
Testo di Raoul Casadei)

Napoli Foggia Roma Milano Padova Lecce Bologna Forlì
la ballata del camionista
la ballata del camionista.
Romba il motore mille fanali allegro il cuore e via che va
la ballata del camionista
ma chi mai lo fermerà.
Sul ponte del Fortore
meridionale bella
con un sorriso e un fiore
il cuore ti rubò.
(orchestra)
Meridionale bella
(orchestra)
Napoli Foggia Roma Milano Padova Lecce Bologna Forlì
la ballata del camionista
la ballata del camionista.
Romba il motore mille fanali allegro il cuore e via che va
la ballata del camionista
ma chi mai lo fermerà.
Ma un dì sul fiume Po
polesanella bella
stringendosi al tuo cuore
di te s’innamorò.
(orchestra)
polesanella bella
(orchestra)
Napoli Foggia Roma Milano Padova Lecce Bologna Forlì
la ballata del camionista
la ballata del camionista.
Romba il motore mille fanali allegro il cuore e via che va
la ballata del camionista
ma chi mai lo fermerà.
Ma sull’Arno d’argento
la bella fiorentina
con gli occhi da bambina
d’amore ti parlò.
(orchestra)
La bella fiorentina
(orchestra)
Napoli Foggia Roma Milano Padova Lecce Bologna Forlì
la ballata del camionista
la ballata del camionista.
Romba il motore mille fanali allegro il cuore e via che va
la ballata del camionista
ma chi mai lo fermerà.
Sul fiume Rubicone
la dolce romagnola
tu l’hai capito già
che un dì ti fermerà.
Romba il motore mille fanali allegro il cuore e via che va
la ballata del camionista
la ballata del camionista.