Perché tutti fingono che ciò che non è importante lo sia, e anche molto, e poi si comportano come se quello che è davvero importante non lo sia affatto?
(NIENTE di Janne Teller, Universale Economica Feltrinelli)
a natale 2017 NIENTE. ho pensato mentre leggevo questo libro comprato in una piccola libreria messicana quest’estate. come ogni anno se riflettete bene. come nella maggior parte dei casi. che cos’è il significato? mi sono chiesta anche io leggendo Janne Teller. che significato. che importanza hanno tutti gli oggetti che mi appartengono? cosa ha veramente significato nella mia vita? beh. io sono una mamma. ed è scontato che risponderò i miei figli. perché loro sono davvero l’unica cosa che ha un significato per me. ma poi inevitabilmente. soprattutto le donne. mi chiedono se non sono anche altro. oltre a essere mamma. se ad esempio il lavoro. o l’arte non possono avere uguale significato. pari alla maternità. no. penso. non credo. per quanto mi perda con facilità lavorando intensamente a cose a cui voglio bene. niente ha significato per me come i miei bambini. ma forse perché in loro vedo una proiezione di me stessa. qui sorrido pensando all’Insectario Amoroso di Claudia Donoso da cui ho tratto questa frase interpretandola liberamente. eppure. ogni giorno. mi preoccupo di riempire loro. il mio tutto. di NIENTE. regali. vestiti. giocattoli. e fino a qualche anno fa anche cibo che era NIENTE. e poi. forse. ho pensato l’altro giorno. siamo fatti di NIENTE. ascoltando per l’ennesima volta José Mujica nel film documentario Human di Yann Arthus-Bertrand. perché siamo solo la nostra libertà. e la nostra libertà è NIENTE. in qualunque modo la si voglia guardare. anche quello della cruda realtà che ogni giorno mi dimostra che NON SONO LIBERA. DI FARE NIENTE. divagazioni a parte. il libro mi è piaciuto moltissimo. proprio per la possibilità che offre di leggerlo e interpretarlo e discuterlo in svariati modi. perché tutti noi siamo diversi e abbiamo quindi opinioni diverse. per forza. dobbiamo averle. e allora perché non proporlo. anche ai bambini. soprattutto ai giovani. come regalo di natale. per fare loro dono di una bella discussione. magari in famiglia. o in classe. un bel dibattito acceso sul NIENTE. che probabilmente non porterà a NIENTE. ma chi può dirlo?
io che sono. e continuerò a essere mamma fino a che morirò. in questo preciso momento. mentre scrivo. penso che vorrei tanto che la mia bambina più grande fosse qui a discutere con me. perché se c’è una cosa che ha importanza per me. è quell’invisibile forza carica di sinergie strane e ribelli e pulite che sta dentro la sua testolina. e che di fronte a una discussione si scatena. e si libera nell’aria. riempiendola di SIGNIFICATO. ovvero l’apparizione. miracolosa per me. di un pensiero. di una libertà di espressione. e di parola. che per molti. potrebbe essere NIENTE. e che per me è tutto. mi ripeto. lo so.
tanti auguri di buona lettura. e discussione spero. a tutti. per il 2017 che ci resta e tutto il 2018 che verrà.