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Al di là del buio

di Stéphanie Chasseloup

Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i sensi, ma per l’uso che ne facciamo, per l’immaginazione e il coraggio con cui cerchiamo di andare al di là dei segni.
Siamo sicuri di vederci davvero?
Oliver Sacks, nel libro L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, ci racconta il caso clinico di un musicista affetto da prognopagnosia (l’incapacità di percepire le immagini complessive) che vede solo i dettagli di persone e cose e non le riconosce se non utilizza anche altri sensi.
Nel mondo animale l’uomo è l’unico che da malato diventa la sua malattia, forse per questo rimaniamo stupiti quando vediamo un non udente ascoltare musica o un ipovedente compiere gesti quotidiani. Pensiamo al limite, alla mancanza, non al fatto che l’uomo in quanto macchina perfetta è in grado di “ripararsi” e può udire e vedere in un altro modo.
Il limite è entrato a far parte della nostra quotidianità al punto che non siamo più capaci di vedere: guardiamo impassibili, senza di fatto capire nulla, ammutoliti davanti a schermi più o meno piccoli, siamo diventati “multidisfunzionali”.
Chi è allora il vero cieco?

10 proposte
L’UOMO CHE SCAMBIÒ SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO
Oliver Sacks, Adelphi 1986
ALLUCINAZIONI
Oliver Sacks, Adelphi 2013
IL SILENZIO DELLE CONCHIGLIE
Helen Keller, E/O 2014
CECITÀ
José Saramago, Feltrinelli 2013
UNDICI
Lidia Beduschi, Negretto editore 2009
LA CECITÀ. L'INCUBO
Jorge Luis Borges, Mimesis 2012
SI PREGA DI CHIUDERE GLI OCCHI. ESERCIZI DI CECITÀ VOLONTARIA
Sergio Vitale, Clinamen 2012
VIVERE AL BUIO. LA CECITÀ SPIEGATA AI VEDENTI
Mauro Marcantoni, Erickson 2014
DI CHE COLORE È IL VENTO?
Anne Herbauts, Gallucci 2015
SEI TOPOLINI CIECHI E UN ELEFANTE
Jude Daly, Picarona Italia 2017