Articolo ridotto da Kosmos, gennaio 1923, p. 4 e seguenti (anteprima editoriale di DAS LEBEN DES MENSCHEN II)
“Desideriamo saltare dalla barca, nuotare fino alla riva e correre, vogliamo evitare di cadere nelle profondità di Cariddi arrampicandoci sui rami di un fico come Ulisse, ma è troppo tardi. Dinnanzi a noi ormai si apre come una laguna l’apertura della vena, da oltre la quale arriva una corrente gemella con impeto straordinario; le due correnti si uniscono e una cascata dalla forza indescrivibile ci trascina in una grande caduta nel buio. Come potremmo descrivere tutto ciò a un uomo? Si provi immaginare la discesa all’inferno dei condannati, così come la dipinse Rubens, un’orrenda caduta di corpi verso un abisso interminabile [...].
In seguito vedemmo il cuore sotto di noi; a ogni pulsazione inghiottiva sciami di barche, si chiudeva come le fauci di una balena mitologica e si riapriva in modo orribile; ora noi stessi eravamo al bordo del precipizio e perdemmo i sensi [...].
Al risveglio, ci trovammo intrappolati come Aladino in una grotta magica i cui particolari potremmo percepire solo vagamente a causa della scarsità di luce. Come nelle grotte con stalattiti, dal suolo nascono stalagmiti che arrivano fino al tetto a guisa di maestose colonne che sostengono una volta mediante ampie biforcazioni. Le pareti sono formate da centinaia di colonne ammassate, finemente decorate con vene rosso scuro attorcigliate e luminose stelle bianche. Colonne particolarmente robuste si elevano indipendenti nello spazio, connesse mediante solidi cavi che si estendono come i rami di un albero fino al soffitto, puntellato sulle pareti a forma di cupola elevata. Le pareti sono interrotte da numerose nicchie, tra le cui gallerie gocciola acqua come nelle grotte di stalattiti. La cupola che sovrasta lo spazio sembra ai nostri sensi cellulari più grande di quanto non paia la basilica di San Pietro a Roma ai pellegrini che, giunti alla fine del loro viaggio, contemplano in estasi la celestiale opera di Michelangelo. Tuttavia il supremo fascino che caratterizza questo spazio è che in esso tutto è vivo. Le pareti tremano, le colonne si torcono, i cavi che sostengono la colonna centrale vibrano nello spazio, la cupola sussulta e gli archi del soffitto ondeggiano a guisa di bandiere agitate dal vento tra le onde...” (p. 453)
FRITZ KAHN. INFOGRAPHICS PIONEER
TASCHEN
cartonato - 526 pp.
140x195 mm
ISBN: 9783836567756