Amici miei, la storia e la canzone sono la stessa cosa.
Vi racconterò le più belle canzoni
dei
fiorellini di campo (piccoli fiori d’amore che brillano sulla terra)
La presentazione: Rodolphe e Aldo (e la notte che cala...)
Ecco che inizia la canzone, arriva la canzone.
Nel mio giardino, c’è la posta, ci sono i miei amici, c’è la cassiera del Félix Potain.
Nel mio giardino, c’è il mio cane, c’è la sua cuccia, c’è il suo vino.
Nel mio giardino, ci sono i papponi di Panoyaux, fabbriche, pattumiere e gli
imbroglioni di rue de Courcelle.
Nel mio giardino, ci sono turisti, marziani, coccinelle e scarafaggi, maiali e gabbie di conigli.
Mi piacerebbe, un bel mattino, che ci fosse un fiore nel mio giardino,
che ci fosse un fiore nel mio giardino.
Nel mio giardino, ci sono aerei, treni, controllori della metro, strade e autostrade, c’è la bicicletta di mio fratello.
Mi piacerebbe che ci fosse un fiore nel mio giardino, che ci fosse un fiore nel mio giardino.
Nel mio giardino, ci sono deserti senza domani, ci sono vecchi, ragazzi,
grandi foreste di abeti, marosi e pioggerella.
Nel mio giardino, ci sono milioni di uomini in calore, belle ragazze che piangono.
Nel mio giardino, un bel mattino, c’era un fiore, c’era un fiore nel mio giardino.
La tua boccuccia, fiorellino, la apri come una minuscola scintilla, lei si apre.
La tua boccuccia, fiorellino, è bella, guardi il sole.
Nel mio giardino, si radunano folle di stupidi, non c’è più posto nella mia
pattumiera, c’è di tutto e non c’è niente.
Nel mio giardino, ci sono dormitori, sputacchiere, ci sono stati anche dei forni
crematori, ci sono corridoi pieni di ritratti, persone che non perdoneremo mai.
Nel mio giardino, là in fondo, c’è il mare.
È bello questo fiorellino, lo adoro, mi ama, è tutto dolce per voi.
I suoi occhietti, piccoli piccoli...
Un bel mattino, c’era un fiore nel mio giardino, io non l’ho visto,
l’ho calpestato, non l’ho visto, mi piacerebbe...
Un bel mattino c’era un fiore nel mio giardino, io non l’ho visto,
l’ho calpestato, non l’ho visto, mi piacerebbe...
Un bel mattino c’era un fiore nel mio giardino, io non l’ho visto,
l’ho calpestato, non l’ho visto, mi piacerebbe...
Manu Chao, “Le p’tit jardin”, dall’album Sibérie m’était contéee, 2004;
traduzione italiana di Stéphanie Chasseloup
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