non ho mai dimenticato.
seduta sul bordo dell’orizzonte. la natura e il mondo davanti a me. respiravo. estranea al genere umano. paesaggio anche io. albero. roccia. anche io. inspiravo. espiravo. al ritmo del vento. e del mio cuore. in assoluto silenzio. per infinite ore. sotto i raggi del sole. indifferente all’ape che si appoggiava sulla mia gamba. alle parole. e alle risate di chi mi chiamava.
non ho mai dimenticato.
quella giornata di acido che non ho voluto più ripetere. in cui ho compreso che la terra respira.
così come noi respiriamo.

questo numero è dedicato al nostro pianeta. la terra. #GAIA. madre che ci nutre e ci mantiene in vita. senza la quale non esisteremmo. con un invito alla riflessione. e all’impegno per cercare. anche se tardi. di salvaguardarla. partendo dalle piccole cose. dalle nostre piccole abitudini. pensando a lei come a noi stessi. riflettendo sul non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. pensando a lei come viva. pulsante. ma soprattutto estendendo a lei le pareti delle nostre piccole case. aprendo lo sguardo a quello che è il vero orizzonte. infinito. siamo tutti parte di tutto. e ciò che seminiamo. raccoglieremo.

dedicato anche a tutte quelle persone che tutti i giorni si preoccupano di salvaguardare l’ambiente. e gli animali. che non si stancano di ripeterci le conseguenze delle nostre malefatte. che giorno dopo giorno mi hanno aperto gli occhi. e ricondotto al significato di una memoria giovanile. dimostrandomi. ancora una volta. che tutto termina là dove inizia.

a Sebastião Salgado e sua moglie Lélia.
a Elzéard Bouffier.
a Roger Olmos.
a tutti noi piccoli virus mortali che ci aggiriamo ignari.