LORO ESISTONO #1

CHILA. Centro Espiritual del Divino Maestro, Cile.

La prima volta che entrai in contatto con loro avevo circa tredici anni. Arrivò al Centro Espiritual una ragazza che aveva avuto una forte crisi nervosa. La stavano attaccando dei cani quando improvvisamente era comparsa nel cielo una nave spaziale, con una grande luce, che aveva costruito in pochi istanti una sorta di schermo eterico, come una barriera di vetro tutto intorno a lei, per proteggerla, e i cani non le avevano fatto nulla. Poi i fratelli maggiori la fecero salire sulla nave spaziale e la portarono a fare un giro, e là dove la raccolsero la lasciarono dopo circa una settimana, durante la quale la sua famiglia l’aveva data per dispersa e l’aveva cercata in ogni dove. La sua impressione fu così grande che volle condividere la sua esperienza con gli altri, e la chiamarono persino in televisione dove a intervistarla fu Don Francisco, un noto personaggio televisivo, che non le credette e la prese in giro. Fu uno shock così grande che ebbe un esaurimento e venne a rifugiarsi al Centro. Il mio padrino disse che ci saremmo messi in comunicazione con coloro che erano venuti per proteggerla, uscimmo dal corpo e parlammo con uno dei fratelli maggiori. Ci disse che la ragazza apparteneva al loro pianeta, e che il loro pianeta si chiamava Soul Soul, proprio così, con la elle in fondo, due volte, per questo l’avevano protetta, perché era una di loro. Ricordo che a quell’epoca non esisteva niente di tecnologico, almeno dove vivevo io, e quando salimmo sulla loro nave spaziale fu impressionante. Muovevano le mani su degli schermi e apparivano delle figure, le porte si aprivano da sole... così come accade oggi, ma quarant’anni fa. Loro avevano dei grandi occhi ben definiti e allungati, come quelli degli egizi. Erano fatti di una materia inconsistente, come una gelatina, e quando camminavano il loro corpo sembrava un sacchetto pieno d’acqua che si muoveva. Ricordo che mi avvicinai a uno di loro e che questi mi prese la mano, e fu come se la sua mano penetrasse nella mia, avvolgendola, ricoprendola, e fu meraviglioso... sentii il mio cuore traboccare di amore. Era molto alto, più di due metri. Ci dissero che erano sempre stati con noi, tra di noi, gli uomini, ma assumevano le nostre sembianze perché, dicevano loro, se si fossero mostrati per quello che erano l’uomo avrebbe potuto distruggerli, e loro invece venivano sulla terra per insegnarci l’amore.
Poi in un’altra e in svariate altre occasioni, incontrai il Maestro Antar e la sua nave madre, grande da Concepción al Perù, una nave immensa, grande come un intero Paese, più di un intero Paese! È impressionante da vedere. La nave di Antar ci protegge dagli esseri malvagi delle tenebre, come i rettiliani, i grigi. Noi abbiamo comunicato molte volte con il capitano Antar. Guardare il capitano è come guardare il Maestro Gesù, al suo cospetto senti di trovarti di fronte a un essere divino, ma che ti parla come noi parliamo, anche se telepaticamente. Ti arriva il loro pensiero alla mente, è un contatto dell’anima, parli senza muovere le labbra e dentro di te ascolti ciò che ti viene detto. Quando accade sul piano fisico, cioè quando succede tra due persone, è come se la conversazione avvenisse dentro te stesso, ma con i Maestri è qualcosa di così naturale e spontaneo e trasparente... non ci sono neanche le emozioni, solo verità. Una volta che hai comunicato in questo modo con loro è una cosa che ti resta per sempre, puoi leggere il pensiero degli altri.
Vengono per proteggerci, per trasmetterci le loro conoscenze tecnologiche avanzate. Li incontriamo a nord, nel deserto di Atacama, perché è il solo luogo in cui riescono a rivelarsi e comunicare, perché non c’è tutta quella vibrazione che a loro non permette di esprimersi liberamente, nel deserto non esiste interferenza umana alcuna. Quando ti vedono si avvicinano, se la tua anima è buona, e sei un essere della luce, loro ti vedono come una piccola lucina, un piccolo puntino di luce che li guida a te. Non ci rivelano mai tutto, perché la nostra comprensione ha un limite, e non tutti abbiamo lo stesso limite, quindi ci danno le informazioni poco a poco, goccia a goccia, a volte ce ne danno di più, altre di meno, dipende da quanto siamo pronti a ricevere e da ciò che faremo con quanto riceveremo, perché loro sanno perfettamente ciò che ne faremo.
Il tempo con loro non esiste, ore intere scompaiono e sembrano essere passati pochi minuti soltanto. E durante i nostri incontri non esiste nemmeno il freddo della notte del deserto.
Ma a cosa serve cercare di spiegare? Le persone cercano di proteggere sé stesse e non riescono ad arrivare a vivere questo contatto liberamente, non riescono a vedere.

continua nel numero di marzo 2017 #VISITORS...