Leggendo il pezzo che il prof. Pellacani mi ha inviato un giorno di novembre del 2016, mi sono ritrovata a vagare nell’infinito che ci circonda, partendo dalla mia piccola scrivania... quante cose non so e non saprò mai, quante cose non ho visto e non vedrò mai. È la mia curiosità, la mia umana volontà di possedere seppur in forma di conoscenze, a portarmi in strada ad ascoltare le inquietudini degli altri, a guardare le loro opere, a leggere i loro pensieri e le loro storie, a sognare di viaggiare ed esplorare, ad alzare lo sguardo al cielo nella notte e interrogarmi sull’immensità dello spazio e la possibilità che non siamo gli unici abitanti di questo Universo.
E per quale ragione? Per affermare l’utilità della mia presenza su questa Terra? Per usare in qualche modo il tempo che mi è stato dato? Abito uno spazio infinito fatto di infinita cultura, di infinite idee, sogni, creazione. Un infinito di infiniti.
Leggere la definizione di PANSPERMIA, termine di cui non conoscevo neppure l’esistenza prima dell’articolo del prof. Pellacani (che troverete pubblicato all’interno e che ha dato vita al tema di questa rivista), e pensare alla contaminazione, alla resistenza supereroica di un batterio che lo porta ad arrivare, riprodursi e rigenerarsi per diventare anche altro, mi ha eccitata al punto da farmi ritrovare la voglia di proseguire, di resistere (come il batterio) e contaminare! Vi devo confessare che avevo pensato di chiudere ILLUSTRATI.
Pensate al batterio contenuto nello zampillo di saliva che, spinto fuori dalla bocca dall’entusiasmo del racconto, finisce nell’occhio di un altro portando con sé i germi di una storia apparentemente insignificante ma che si sta già riproducendo nell’atto, e che probabilmente resisterà.
Non vedrò mai tutti i Paesi di questa Terra che abito. Né leggerò mai tutti i libri che compro. Sarò ignorante per sempre. Ma è proprio questo movimento, di curiosità di pensieri di atomi di sogni di desideri, a generare e preservare, nonostante tutto, LA VITA. Un movimento senza sosta che crea nuovi mondi immaginari e reali, che non finiremo mai di conoscere ma che viviamo per conoscere. Per arrivare dove non ci è dato sapere, possiamo solo immaginare, ed ecco che il gioco riparte. Ogni secondo, ogni minuto, moltiplicato per ognuno di noi, e per tutti i noi che non sappiamo neanche se esistono. Di colpo l’enormità dell’Universo e il suo silenzio si riempiono di voci. Ancora sogni, ancora sospiri, fantasie, teorie. Nostre. Vostre. E anche loro. Di tutti quegli esseri che popolano l’Universo anche sotto forma di apparentemente inanimato minerale.
Un ringraziamento ufficiale al professor Carlo Pellacani per il suo entusiasmo e impegno, grazie a Michele Orvieti che si aggiunge ai nostri collaboratori esterni con la rubrica musicale EXTRALISCIO, grazie a tutti voi che nonostante me continuate a partecipare alle selezioni, e BUON 2017 A TUTTI!