Quando la libraia s’innamora finisce che si sposa. E si sposa col suo tre ruote, compagno fedele di una vita, sballonzolata dentro al suo vestito bianco. E allora via verso la chiesa, tra buche, dissesti idrogeologici e la paura che prima o poi venga a piovere. Ma invece no, il Sole si affaccia e sorride dall’alto, guardando quel coso buffo che sculetta a tre ruote. Quando la libraia s’innamora finisce che il suo bouquet è di fiori di carta e i fiori veri sono altri, quelli delle pagine che l’hanno accompagnata nelle fredde notti buie quando ancora sognava un uomo di là da venire. Quando una libraia s’innamora si sposa con un tre ruote, spartiti tra i capelli. E la Luna di Miele diventa di Carta. E capita di prendere un aereoplano che sorvola gli oceani e nella cappelliera sopra la testa ci sono storie italiane da portare nel Nuovo Mondo. Qualcuno ha chiesto che vengano lette in italiano e non importa se sei in viaggio di nozze. Capita allora che sei lì in volo a chiederti come sarà la Luna vista dall’altra parte del globo e il mondo lì sotto diventa piccolo piccolo e vedi sparire le strade che conosci a menadito così che anche le buche, gli angoli di degrado che più ti appartengono, i cancelli delle scuole che in genere ti accolgono, diventano puntini, minuscoli puntini che svaniscono nel vuoto mentre tu sali tra le nuvole e pensi. A chi e cosa ti aspetta, alle facce di quei bambini che vivono dall’altra parte, così lontano, bambini che mangiano hamburger e sognano a stelle e strisce. Mi capiranno? Rideranno per le mie battute, sogneranno con quei personaggi, seguiranno le storie che avrò da raccontare? Ci capiremo?
E ti ritrovi al trentatreesimo piano di un gigantesco grattacielo, col tuo teatrino di carta e le tue storie, che in Italia ti sembravano tanto grandi e invece qui ti sembrano così piccole e diventano sempre più piccole fino a sparire come i puntini sull’aereo. Luna gigante, Luna bambina, fammi arrivare a domattina. Dammi la voce per raccontare il mio piccolo mondo da sfogliare. Ma in fondo tutto il mondo è paese. I bambini mi accolgono a Chicago con un sorriso smagliante. Decido di entrare in scena con una mappa, spaesata per davvero dopo aver attraversato strade infinite! Saranno proprio loro a guidarmi e sarà fantastico trovare palloncini bianchi rossi e verdi alla porta. Il luogo della lettura è una sala musicale: dentro ci trovo un sacco di strumenti diversi e improvviso alcuni suoni che inserisco nel racconto. Moquette a terra, tutti senza scarpe, liberi di muoversi scalzi. Grande accoglienza e calore italiano.
La mia prima lettura negli U.S.A e chi se la scorda? Poi si riparte, su su sempre più in alto, lontano lontano verso il Pacifico e mentre sorvoli pezzi di roccia si fa sera e inizi a chiederti se esista la vita al di là delle stelle, se esista un contastorie alieno da qualche parte tra quelle galassie, un contastorie che racconti di pianeti in una lingua buffa e assurda. A San Francisco l’oceano si fa sentire con un forte vento e la vista si apre sul Golden Gate Bridge. La scuola mi ospita in un grande salone che ha un tappeto a pois. La cosa che mi colpisce delle scuole americane sono gli spazi, ma soprattutto l’idea di movimento nella didattica. I docenti sono soliti curare moltissimo questo aspetto, con giochi e momenti di psicomotricità tra un’ora e l’altra. I bambini sembrano più a loro agio con il corpo, disinvolti e meno contratti. “È previsto movimento?” è la prima cosa che mi chiede l’insegnante italoamericana quando mi vede. “Sa, i bambini dopo venti minuti se non si muovono iniziano a diventare irrequieti”. Ed è così che il mio racconto diventa più interattivo del solito, seguendo i passi dell’Orso, fin nella foresta dove arriva il vento dell’oceano, quello che a San Francisco i bimbi conoscono bene. Appena finisco la lettura ripongo le sagome di carta dentro la valigia e una bimba mi si avvicina timidamente per chiedermi come sono fatti i personaggi e come si fa a muoverli. Ancora movimento! Quando una libraia s’innamora crea, sogna, veste, spera e ama… con la carta. Parte per nuovi mondi con il suo Principe Azzurro, ma non rinuncia alle sue storie e quando queste vengono accolte bene, lei è al SETTIMO CIELO.