All’Hotel Sirenetta sul lungomare di Ostia è passata da poco l’alba, ma già si lavora a pieno ritmo. Un operaio ritaglia una guida verde srotolandola sulla scalinata fino al cortile, alcuni librai scaricano i primi colli di libri davanti alle rispettive postazioni e c’è chi scrive sulla lavagna il menù da “Mille e una fiaba” che sarà pronto per il brunch. Con soddisfazione noto che il cartellone “Minifestival Itinerante del Libro per Ragazzi” ha retto alla nottata ventosa ed è rimasto ancorato al cornicione dell’albergo. Una mamma con due piccine si avvicina seguita da un noto personaggio coi baffi. È proprio lui, Manlio, il libraio itinerante delle Marche con famiglia al seguito. Corro ad abbracciarli e mi catapulto di fianco al furgone-libreria Gian Dei Brughi per agevolare le manovre. Non sarà facile farlo entrare sotto l’incannucciata del parcheggio interno, tenuto libero per l’occasione e adibito a piazzetta letteraria in attesa dell’arrivo degli altri itineranti. È il momento di far entrare anche Bibliolibrò, finalmente accanto a Gian Dei Brughi.
Ma dove sarà il Maestro La Cava? Siamo sicuri che stia arrivando dalla Basilicata? Non risponde al telefono, ci eravamo accordati per un rimborso forfettario, abbiamo “scollettato” per averlo qui, ma possibile che sia sparito assieme al suo Bibliomotocarro? Non risponde, accidenti! Gli occhi degli addetti ai lavori sono puntati su di me: mi sono inventata il Primo Raduno Nazionale dei Bibliolibrai Itineranti e la proprietaria dell’albergo, Valeria, insieme alla sua collaboratrice Leandra, ha coraggiosamente deciso di ospitare quest’evento nell’ambito del Minifestival Itinerante del Libro per Ragazzi, che è ormai giunto alla quarta edizione. Hanno aderito anche quelli dell’Apelettura della Biblioteca Centrale Ragazzi, che leggeranno più tardi. Dove la mettiamo la loro Ape Illustrata? Meglio davanti per la lettura, ma spostata lateralmente in modo che non copra le esposizioni dei librai. Bisogna togliere quelle fioriere, serve il manutentore, ciascuna pesa una quintalata, dov’è il carrello? Più avanti con i tavoli, i libri anche sulla panchina per favore e il tempo che fa, regge? Ma soprattutto, verrà qualche bambino? Arriveranno? Tutti mi guardano in cerca di risposte, ma dove le pesco tutte ’ste risposte? Improvviso, invento, sorrido e proseguo con l’organizzazione dell’evento più folle e visionario che abbia mai concepito. E il guaio è che c’è qualcuno che m’ha dato retta!
Ecco l’Apelettura con Pino vestito alla francese, armato di sgabelletto e tappeto giallo tondo di gomma, e seguito da diversi bambini che vanno a posizionarsi divertiti sul tappeto e allora si canta, si balla, si legge, si sogna e la festa inizia. Ora scende anche Lola di Kalandraka e saluta Anna Maria della Centrale Ragazzi. Ci sono le ragazze di Maiuscole Idee che portano un razzo a tracolla: per fortuna è di carta e servirà per il loro immaginatorio con i bambini. Si sistemano al chiuso in un corner vintage dell’hotel, che per l’occasione non fa che svelarci scenografie di film, vecchie copertine d’epoca e oggettistica d’antiquariato, schiudendoci piani, stanze, sale, angoli. La proprietaria è senz’altro la più incosciente di tutti: l’hotel è invaso da libri, storie, racconti e incursioni artistiche.
Parte una musica trionfale ed entra in scena il Bibliomotocarro del Maestro: eccolo! Ancora non ci credo, si affaccia un omino con i capelli dritti brizzolati e con naturalezza parcheggia il suo tre ruote a casetta, scende e apre il portabagagli mostrando un piccolo schermo dove iniziano a scorrere i lavori in stop-motion degli alunni che raccontano storie di Rodari. La piazzetta si popola all’improvviso, Pino ha finito la lettura e ci raggiunge con l’Apelettura a tre ruote mentre un comune parcheggio d’albergo diventa la piazza di un mondo di fiaba: tre mezzi a tre ruote illustrati e carichi di libri dalle forme diverse, un furgone con un bosco di libri dentro, stendini per i panni con storie stese al sole, banchi di libri e noi che ci stringiamo la mano, intessiamo relazioni, ci scambiamo libri ed esperienze di viaggio. Ci si interroga sul connubio tra tecnologia e letteratura, mentre una masnada di piccini s’insegue sotto l’incannucciata, il piccolo Francesco è entrato nell’abitacolo di Bibliolibrò insieme alla mamma e tiene il volante mentre lei racconta. Altre famiglie iniziano a girare per gli stand dei librai, qualcuno compra, altri chiedono gli orari delle prossime letture e mi rendo conto solo adesso che ci siamo riusciti. Il Primo Raduno dei Bibliolibrai Itineranti è storia, senza il becco di un quattrino da parte di alcuno sponsor a parte la grandissima ospitalità dell’albergo che inizia a sfornare pietanze a tema: fiammiferi di cioccolato, mele stregate, uova magiche decorate e trecce di Raperonzolo fatte di pane e sesamo. Il sole sbuca fuori e penso che sì, è tutto vero: ce l’abbiamo fatta!