il 2016 sarà dedicato completamente al numero sette. e sette sono i colori dell’arcobaleno. dice wikipedia. quindi febbraio. il primo numero del 2016. lo dedico al colore. ma soprattutto a Mattotti. che in un pomeriggio di sole al #LuccaComics2015. seduti in un barettino all’aperto. parlando del più e del meno. come se si fosse ridestato da un pensiero in cui era assorto. mi ha guardato e mi ha detto. LE PERSONE HANNO PAURA DEL COLORE. tutto si è fermato in quel momento. mi sono guardata. tutta di nero vestita. sempre. da anni. ho realizzato. e realizzo anche ora mentre scrivo. che anche io. ho paura del colore. ho bloccato la mia personalità. i miei sogni. i miei desideri. e di nero interpreto. razionalizzo. dimentico. usare il “colore” non è facile. farci oltrepassare toccare e intaccare dalla luce. non è facile. sognare e guardare senza badare all’opinione degli altri. non è facile. in questo mondo in cui la forma è tutto. e l’arcobaleno solo “un fenomeno ottico e meteorologico che produce uno spettro quasi continuo di luce nel cielo quando la luce del sole attraversa le gocce d’acqua rimaste in sospensione dopo un temporale, o presso una cascata o una fontana”. siamo ancora in grado di leggerlo come un piccolo regalo? incantesimo? miracolo? che avviene in quell’orizzonte lontano ma non irraggiungibile che ci dimentichiamo sempre di guardare. in una giornata in cui tutto sembrava pioggia e sconforto. ma di colpo all’orizzonte esce il sole e allora tutti si fermano un attimo incantati a contemplare quelle piccole gocce di pioggia ancora sospese nell’aria dopo il temporale. che catturano il raggio di sole e lo trasformano in colore. e ponte. un lungo e colorato ponte di allegria e serenità. che vorrei sempre percorrere. e anche attraversare.
lassù sopra l’arcobaleno,
da qualche parte, in alto,
c’è una terra di cui parlava
una vecchia ninna-nanna
lassù sopra l’arcobaleno
i cieli sono azzurri
e i sogni che osiamo sognare
diventano realtà
quando un raggio di sole mi colpisce gli occhi mentre sono assorta nella vita. si aprono di fronte a me paesaggi strani e luminosi. che non vorrei mai abbandonare. perché la luce. il colore. non sono meri fenomeni fisici. come un bacio non è solo scambio di saliva.
un giorno esprimerò un desiderio
a una stella e al mio risveglio
sarò arrivato al di là delle nubi,
dove le pene si sciolgono come gocce di limone
molto più in alto dei comignoli,
è là che mi troverai.
#OVERTHERAINBOW. voleva essere una riflessione sul colore. ed è un augurio. per tutti noi.
lassù sopra l’arcobaleno
volano uccellini azzurri
sopra l’arcobaleno volano
perché, oh, perché io no?
al di là dell’arcobaleno
felici gli uccelli volano
perché, oh, perché io no?
* Over the Rainbow, musica di Harold Arlen e testo di Edgar Yipsel Harburg, 1939.