Federazione Italiana Librai Itineranti, FILI, il nostro primo pensiero comune. Una federazione che unisca tutti quelli che come noi girano con i libri senza arrendersi al monopolio dei grandi colossi. Arrivata a Milano munita di un grosso trolley fucsia, con una ruota in meno del solito, mi accingo a entrare nella caffetteria Vaniglia e Zenzero, nel quartiere dei musicisti, per stringere per la prima volta la mano a Luca Ambrogio Santini, mio alter ego milanese. Occhiali spessi, montatura da intellettuale, morbida sciarpa al collo, mi appare subito come la versione più raffinata e colta di me stessa. Sempre in movimento, gira per negozi nel quartiere dell’Auditorium a Milano, dove un tempo c’era la sua libreria e dove ora si è reinventato con una bici e un carretto. Al contrario di Roma, qui a Milano i negozianti fanno a gara per ospitare i suoi libri.
Mi sembra da subito una folle giornata quella che mi porta a seguire Luca con un carretto per le vie di Milano, fino a Yogorino e allo Spazio Mamu, un luogo che non è solo gigantesca libreria musicale, ma anche sala da concerti, caffè letterario e affascinante spazio rétro dove poter osservare da vicino strumenti e spartiti di ogni sorta. Svanito l’imbarazzo dei primi minuti, si comincia con i racconti di due vite consumate tra Roma e Milano, a spezzarsi la schiena tra libri e appuntamenti, alla ricerca di spazi fisici che possano accogliere le nostre idee in movimento. Ci sono molte somiglianze tra noi: la passione per la carta, la follia del movimento perpetuo, magazzini, stanze, più punti da gestire, la precarietà che restituisce forza alle relazioni, la continua pianificazione di incontri, tappe, luoghi, lo sforzo fisico, lo stare ore fuori casa, la necessità di essere ben radicati nel territorio di appartenenza e la socialità che sostiene e prelude alla fiducia ricevuta. Ma anche e soprattutto la libertà, questo modo tutto nostro di raccontare, consigliare e far sognare libri. Siamo però diversi sotto vari aspetti.
Luca è molto più preparato, esegue un vero e proprio servizio di ricerca dei titoli e lo fa ad altissimi livelli anche per professori universitari o ricercatori, passando nottate in Internet a setacciare librerie on line e fisiche, biblioteche e distributori pur di riuscire a reperire i libri ordinati: è quasi come una missione. Luca è uno che non si arrende e c’è qualcosa di poetico in questo. Ecco che davanti a me consegna a un professore universitario, di passaggio in Italia prima di rientrare negli States, una pila di libri rarissimi, frutto di settimane di ricerca. Con Luca sembra quasi di trovarsi dentro Fahrenheit 451, c’è qualcosa di cospirativo, di anticonformista nella sua ricerca incessante di titoli irreperibili o in via di estinzione: c’è un clima da fantascienza. Io invece baso la mia attività più sull’arte di raccontare, scelgo io i titoli e li faccio conoscere, non prendo ordinazioni se non in casi eccezionali. La mia ricerca incessante è più incentrata sulla selezione, perciò trascorro spesso le mie giornate in biblioteche o librerie, ma a differenza di Luca quando entro in questi luoghi non ho nessuna lista con me e sono i bibliotecari e librai a farmi conoscere titoli, aprendo libri e svelandomi storie che ignoravo fino a un momento prima.
Il lavoro di Luca sembra più strutturato, selettivo, colto, raffinato, più mirato. Il mio assomiglia invece al peregrinare di un buffo capocomico su un carrozzone di guitti della Commedia dell’Arte. Spesso improvviso, mentre lui non lascia nulla al caso. Una ferrea tabella di marcia, appuntamenti scanditi con precisione certosina, ordinazioni continue, ottimizzazione maniacale di un servizio che così diventa efficiente, rapido e soddisfacente sotto ogni punto di vista. Questo è Luca. Per contro, nessuna tabella di marcia, nomadismo come gira il vento, libri scelti all’ultimo momento, incursioni improvvisate, pochi luoghi amici che mi ospitano, minuti a vendere e ore a provare voci e gesti per racconti: servizio imprevedibile, spesso irreperibile, unico e irripetibile. Questa sono io. La gente lo guarda con deferenza, la gente mi guarda con tenerezza.
C’è sicuramente molto da imparare. La strada è ancora lunga però ora che sono qui davanti a Luca mi sento un po’ meno sola. E l’idea di unire le nostre esperienze in una federazione, di farle crescere fino a diventare una rete, mi appassiona e mi rincuora. Librai itineranti di tutta Italia uniamoci!