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I peccati di Thomas Midgley

di Bizzarro Bazar

Signore, chiediamo perdono per i peccati del nostro fratello Thomas Midgley. Perché la sua storia, se non fosse a suo modo tragica, potrebbe risultare quasi comica.
Thomas Midgley era un inventore, ma per quanto si sforzasse, con tutta la buona volontà, le sue creazioni si rivelavano sempre e invariabilmente letali. Secondo lo storico ambientale J.R. McNeill, egli “ha avuto sull’atmosfera un impatto superiore a quello di qualsiasi altro singolo organismo nella storia della Terra”.
Assunto nel 1916 in un laboratorio di ricerca controllato dalla General Motors, in breve tempo scoprì le mille virtù dell’aggiunta di piombo tetraetile (TEL) alla benzina. I motori diventavano di colpo più performanti, più silenziosi, più longevi. La General Motors pubblicizzò il suo brevetto in lungo e in largo, e così fecero le compagnie petrolifere; il nostro Thomas Midgley si aggiudicò perfino una prestigiosa medaglia.
Peccato. Peccato che fra gli addetti alla produzione i casi di avvelenamento fossero sempre più numerosi (una quindicina di ammalati morì in un solo anno), tanto che lo stesso Midgley finì mezzo asfissiato; la benzina addizionata di TEL, infatti, rilasciava immense quantità di piombo inorganico nell’atmosfera, e gli effetti globali di questo inquinamento divennero a lungo andare pesantissimi.
Nel 1930 la General Motors pensò bene di assegnare a Midgley un lavoro del tutto differente, a prima vista più innocuo. Avrebbe dovuto studiare una nuova sostanza refrigerante per i frigoriferi domestici. E fu così che, dopo il venefico TEL, Midgley scoprì e fece commercializzare i clorofluorocarburi (CFC). I CFC vennero usati non soltanto nei frigoriferi, ma anche nei condizionatori, nelle lacche spray, negli aerosol, nei solventi e via dicendo. Midgley vinse altre due o tre medaglie per i suoi eccezionali risultati.
Peccato. Peccato, ancora una volta, che i suoi clorofluorocarburi fossero talmente inquinanti da diventare col tempo la principale causa del famigerato “buco nell’ozono”. A onor del vero, questo si sarebbe scoperto soltanto trent’anni dopo.
Non contento di aver riempito di piombo l’atmosfera, aumentato l’effetto serra e assottigliato la fascia di ozono del pianeta, Midgley si concesse un’ultima invenzione. Essendo affetto da poliomielite, progettò un geniale e intricatissimo sistema di carrucole, molle, corde ed elastici per riuscire a sollevarsi da solo dal letto.
Peccato. Peccato che Midgley morì strangolato nel sonno dal suo ingegnoso apparecchio, il 2 novembre 1944.

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