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I fantasmi nella terra

di Cecilia Resio

La gatta guardava quello che io non potevo vedere:
un fantasma. Fra la legna, accatastata con garbo e geometria, c’era un fantasma.
Credo che fosse femmina: le piante delle tombe, i germogli del Père Lachaise,
avevano immediatamente assunto un colore rosa inaudito.
Che cosa repentina e insolita, ho pensato.

Ho quest’abitudine: vado nei cimiteri che custodiscono
le spoglie di trapassati a me cari e colgo, dalle loro tombe, piccole piante, arbustini.
Poi li pianto nei miei vasi e li guardo crescere, farsi grandi e spavaldi,
combattere i venti del quinto piano, la grandine improvvisa
e gli uragani che spazzano il cielo come fosse l’atrio di un Dio polveroso.

Dalle tombe di questi morti provengono le mie piccole, botaniche creature,
spesso nate dal niente, ma devote alla terra:

Il tramandarsi di radici, l’esposizione al sole e agli elementi tutti,
il loro affacciarsi dalla terra al cielo,
questo mi rende felice e ladra innocente:
la mia migliore qualità.

Oscar Wilde († 1900), Camille Pissarro († 1903), Paul Lafargue († 1911),
Guillaume Apollinaire († 1918), Adelina Patti († 1918), Amedeo Modigliani († 1920),
Marcel Proust († 1922), Sarah Bernhardt († 1923), Isadora Duncan († 1927),
Gertrude Stein († 1946), Paul Éluard († 1952), Colette († 1954), Édith Piaf († 1963),
Max Ernst († 1976), Maria Callas († 1977), Marcel Camus († 1982),
Georges Perec († 1982), Michel Petrucciani († 1999).

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