la mattina guardare se stessi negli occhi fino alla profondità delle viscere con il terrore di quello che troveremo. o con un tocco dolce sistemare i capelli e con un sorriso uscire contenti di quello che stiamo diventando. un esercizio che tutti dovremmo fare. ma che pochi abbiamo il valore di compiere. per il dolore. il devastante fiume di lacrime che potrebbe sgorgare e gonfiarci gli occhi. un fiume dalle acque rivoltose e traboccanti di ricordi. pensieri. sentimenti. situazioni. sogni... che abbiamo e non abbiamo provato. realizzato. avuto. affrontato. tutte riflessioni e visioni che solo nella concentrazione e solitudine di un gesto così comune e quotidiano possiamo realizzare.
guardare se stessi e analizzare. criticare. disfare. svelare... noi e i nostri segreti. noi e i nostri dolori. le nostre gioie mai raccontate. le nostre pene soffocate. e poi guardare fuori. e poter VEDERE gli altri.
SPECCHIO MAGICO. DELLE MIE BRAME... LA VERITÀ. la nuda e triste verità. non le fantasie che ci hanno detto dovremmo trovare. e a cui piano piano. alle volte. crediamo.
realizzare un autoritratto era l’esercizio di questo numero che come ogni altro non si conclude in se stesso. ma apre una discussione in chi lo voglia leggere e intendere. una discussione che per quanto mi riguarda durerà per tutta la vita.
parole. fotografia. disegno o dipinto. che svelano un’essenza. una personalità e una serie di vicissitudini. per imparare a guardare. per imparare ad ascoltare. per imparare a leggere. ma soprattutto imparare a realizzare i nostri sogni.
siamo solo dunque ciò che vediamo?
siamo ciò che proiettiamo?
siamo forse quell’insieme di tristi segreti che celiamo?
siamo quella maschera di trucco e vestiti che si aggira per strada?
siamo solo chi ci hanno detto che dovevamo essere?
SPECCHIO MAGICO. DELLE MIE BRAME... DIMMELO TU. CHI VOGLIO DIVENTARE.
dedicato a tutte quelle persone che hanno smesso di guardarsi. e hanno smesso anche di credere. che ogni giorno incontriamo per strada. e spesso non vediamo. come non si vedono loro.