Riflessioni sulla Ligne 3, verso rue d’Amsterdam, circa le undici a.m.
Una ragazza col velo e gli occhi dipinti
di bello e di kajal, leggeva Boris Vian.
Una donna dell’est parlava all’est
e rideva d’oro e d’argento.
Un bambino africano dormiva
sulla schiena della sua mamma
e sua mamma pensava così intensamente
da raddoppiare il numero delle palme
della sua stoffa gialla zafferano.
Un signore orientale dormiva,
come guanciale una ventiquattrore,
venti di più di quelle che probabilmente aveva dormito ieri notte.
Una donna italiana dal cappotto nero
pensava di esser fortunata:
nella sua vita non aveva mai dovuto “tollerare”,
solo capire e molto talvolta amare.