“Facciamo un lavoro tra amici. Facciamo quello che ci piace.
Questo è il nostro mondo. Ce lo siamo creati.”

Fotografia di Elisabetta Riccio - elisabettariccio.it

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Da un portone in via Magenta 53 a Torino si accede a un cortile interno con una vite a coprire un tavolo e delle sedie che invitano a sostare, a chiedersi cosa succede lì dentro, e ci si trova in un piccolo laboratorio di serigrafia artigianale messo in piedi e sostenuto da quattro ragazzi che non hanno paura di lavorare. Hanno la passione per la stampa e per l’arte. Senza sapere nulla hanno iniziato e imparato giorno per giorno a gestire la loro attività. Sembrano usciti da un’altra dimensione, una realtà che esisteva nel passato di quest’Italia sempre più sofferente che ha dimenticato, pare, il grande sforzo delle generazioni che hanno prodotto il benessere prima della crisi. Non lavorano con le banche, per scelta, preferiscono crescere meno e più lentamente che indebitarsi. Gli piace riunirsi per la cena di natale e chiedersi “a chi dobbiamo dei soldi?” e rispondersi “a nessuno,  perché per noi è più importante non dovere soldi a nessuno che guadagnarne di più” mi dicono sorridendo.
Un piccolo laboratorio che piano piano si fa strada. “Tante realtà della zona si stanno accorgendo che forse conviene spendere qualche centesimo in più e lavorare a livello locale. Puoi vedere il laboratorio, le macchine che produranno la tua shopper o la tua maglietta. Molti quando entrano restano affascinati dal livello artigianale, dall’ambiente. Non è una scelta di marketing, ma per il cliente è come toccare con mano”. Lontani dall’essere una serigrafia industriale, fanno dalla singola maglietta alle shopper per un editore, o merchandinsing per artisti e musicisti. “Noi siamo sempre gli stessi che ci rapportiamo a tutti gli altri”. Fanno di tutto. Per ogni tipo di cliente. Per le realtà locali e no. A muoverli è sempre stata la convinzione che “i grossi problemi vengono quando devi dipendere da altri”. Garantiscono del loro lavoro. È più difficile. Gli orari si prolungano. Ma hanno la soddisfazione e la tranquillità di fare quello che hanno promesso. Un lavoro che va avanti a piccoli passi, perché ogni giorno imparano qualcosa di nuovo. “Dove vuoi arrivare?’ è la grande domanda” mi dicono. “Chi se ne giova e di cosa si giova? Facciamo un lavoro tra amici, senza stress. Facciamo quello che ci piace. Questo è il nostro mondo. Ce lo siamo creati. Se va male è solo colpa nostra. Se va bene è merito nostro”. Usano ogni forma di comunicazione: skype mail facebook whatsapp sms... tutti ad eccezione del fax che ormai appartiene al passato. “Abbiamo clienti di tutti i tipi e ogni cliente ha il suo canale. L’apertura mentale in questo momento storico è fondamentale. La cosa più difficile è che purtroppo non si riceve nessun tipo di aiuto da parte dello stato. I soldi entrano ed escono e a volte non si capisce neanche bene dove sono andati”.
SERICRAFT è anche www.missiontoart.com: un progetto di residenza artistica internazionale in cui l’artigianato incontra l’arte. In collaborazione con il blog inglese Streetartnews, Missiontoart offre l’opportunità ad artisti internazionali di interagire con la serigrafia per produrre i loro progetti artistici ed edizioni limitate.
Fuori dal contesto delle istituzioni locali, con le quali è molto complicato concretizzare un progetto, preferiscono collaborare con l’estero, gestendo di tasca propria. Non guadagnano soldi, ma gli piace. “Ci piace confrontarci. Imparare. Crescere.” affermano sereni “è un investimento a lungo termine, ma soprattutto una soddisfazione in termini di esperienza”.
E grazie a SERICRAFT e la loro MISSIONTOART in collaborazione con STREETARTNEWS abbiamo la possibilità di mostrarvi in questo e nei successivi numeri di ILLUSTRATI il lavoro di artisti della street art internazionali partendo da Alexis Diaz del Puerto Rico.

Sericraft. Laboratorio serigrafico / Silk-screen print workshop.
Via Magenta, 53 – Torino
tel: 011 0361590 -  Skype: sericraft