L’ultima sera dell’anno

Il Sogno

di Agar Alessia Barboni

Una fune in girotondo
tra le persone che in fretta vanno
sorvola il cielo, attraversa il mondo
nell’ultima sera dell’anno.
In questa fredda sera di poesia
la neve scende allegramente
creando nel cielo una magia
e poi svanisce abilmente.
È poi la mente
che mente sempre
trasformando con maestria
uno spettacolo in allegoria.
Colora di bianco tutto ciò che tocca
si posa sui rami, tetti, promontori
danzando inventa una filastrocca
trasforma profili, sbiadisce i colori
e nel suo silenzio attenua i rumori.

Sul filo sospeso a mezz’aria
la funambola in equilibrio resta
osservando un mondo che varia,
un circo in piena festa.
Volti di cenere
in paesi di maschere
maschere di volti
in paesi capovolti,
sorrisi effimeri, fugaci sorrisi
in brindisi mai condivisi
per un mondo indifferente
che non sa più quel che sente.
Ma lungo la via
scorge la funambola da lontano
nella realtà in cerca della fantasia
qualcuno che ancora si tiene per mano.

Collegando la mente al cuore
in questa fine che è un nuovo inizio
ognuno corre verso il sospirato amore
nascondendo il vergognoso vizio.
In fondo l’audace mente
mente nel cercare
ciò che ognuno realmente sente
ciò che il cuore riesce poi a trovare.

La fune che attraversa il mondo
sul mondo apre il suo sipario
dall’infinito a un lucernario
spalancato sul sottofondo.
Addormentata la bambina
nel suo letto sta sognando,
c’è una fune e una stradina
dove la funambola sta camminando
e in sogno dice con la sua vocina:
‘’Io sono una bambina
e la mia fantasia
che è più alta e grande di me
segue imperterrita la scia
sorvola un mondo che non c’è
con immagini belle e strambe,
corre più veloce delle mie gambe’’.
E ora che tutti sanno
ed è svelata la verità
in questa ultima sera dell’anno:
‘’Dove finisce il sogno e comincia la realtà?’’