checifaccioqui

Alexander

di Cecilia Resio

Parigi è bianca come le cosce delle ragazze gotiche
dai cappotti immensi, dai capelli neri come i corvi predatori.
Io le guardavo attraversare la piazza gelata,
avevano la fretta del primo incontro,
l’urgenza dell’accoppiamento.
Parigi è rossa come il sangue che ho fatto scaturire
dal mio dito per intingere il pennello
confezionato coi miei capelli,
che cosa inopportuna, dipingere in tal modo,
che modo barbaro e malato
d’intendere l’amore.
Ho descritto la tua bocca e le tue ascelle,
il panorama che si gode
dalla tua gola, dalle tue braccia,
sotto la pelle.
Ho disegnato
l’ugola viscida e la cattiveria dei tuoi incisivi,
senza uscire dai bordi, con diligenza e in schiavitù.
Parigi è scura come il fondo delle mie iridi,
come gli angoli d’intelligenza,
acuti, come le barbe degli orchi, come gli abiti dei becchini.
Come la volta celeste,
quella volta che diventò nera.