Le vacanze italiane fanno rima con sole, mare e buona gastronomia.
D’altronde, quando si avvicinano le ferie, la nostra mente tende a sviluppare un peculiare desiderio di ozio, di “vacanza” in senso etimologico: ricerchiamo quel tipo di turismo che promette il vuoto, lo sgombero delle nostre intime stanze dalle cianfrusaglie dei pensieri affannosi. E mentre i turisti stranieri fanno la coda per gli Uffizi, spesso noi italiani – che questa magnifica terra di cultura ci illudiamo di conoscerla a menadito – preferiamo dedicarci alla tintarella.
Quest’anno l’agenzia viaggi di Bizzarro Bazar vi propone di integrare le vostre mete abituali di relax e divertimento con alcune simpatiche e morbose deviazioni: l’Italia è anche, dopotutto, uno dei paesi che dà maggiori possibilità agli esploratori dell’insolito, una terra in cui il macabro e il perturbante si svelano inaspettatamente dietro ogni angolo.
E allora, tra un tuffo in piscina e un cocktail di gamberi, perché non andare ad ammirare qualche cadavere?
Eccovi una brevissima (e, per ragioni di forza maggiore, incompleta) guida turistica alle attrazioni “scheletriche” del nostro Bel Paese.
MILANO - Chiesa di San Bernardino alle Ossa
Nel centro storico di Milano, a pochi passi dal Duomo, la Chiesa di San Bernardino custodisce un ossario seicentesco di rara bellezza. La volta affrescata da Sebastiano Ricci, pur fiammeggiante e colorata, non riesce a distogliere l’attenzione dalle migliaia di ossa umane che ricoprono tutte e quattro le pareti, compresi pilastri e porte. I teschi e le ossa sono disposti in maniera decorativa, formando croci e altre figure geometriche, in un impressionante e toccante quadro d’insieme che ricorda la caducità della vita e l’inesorabilità del passare del tempo.
VENZONE (UDINE) - Cappella Cimiteriale di San Michele
In questo paesino fortificato, in mezzo alle Dolomiti Friulane, è possibile ammirare cinque delle quasi quaranta mummie ritrovate nel XIX secolo. Un tempo famosissime (Napoleone in persona volle recarsi a vederle), queste mummie hanno una particolarità: non si tratta infatti di corpi “preparati” dall’uomo, ma di un raro caso di mummificazione naturale. La putrefazione non è mai avvenuta grazie a un fungo che vegeta nelle tombe del Duomo, una muffa parassita che riesce a disidratare il cadavere nell’arco di un anno e rende la pelle pergamenacea.
ROMA - Chiesa di Santa Maria Immacolata
Via Veneto, la via delle celebrità, ospita ancora i ricordi della dolce vita; sul lato opposto della strada rispetto ai ristoranti, invece, non è la vita che si può contemplare, ma l’ineluttabilità della morte. La Cripta dei Cappuccini è un gioiello assoluto, luogo di meditazione e di affascinanti suggestioni. Le ossa di 4000 frati decorano le sei piccole e silenziose cappelle in un tripudio barocco di simbolismo, allegorie e ornamenti macabri: teschi affiancati a scapole che fanno loro da ali, lampadari formati con costole e altre ossa, baldacchini di bacini, pendagli di vertebre, rosoni formati da mandibole e ossi sacri… la Cripta è uno dei memento mori di più rara e inusitata bellezza.
NAPOLI - Cimitero delle Fontanelle
Sito nel cuore del Rione Sanità, il Cimitero delle Fontanelle è uno dei luoghi più magici e unici di Napoli, in cui le tradizioni popolari si intrecciano con il senso del sacro. Gli oltre 40.000 resti umani affollano l’antico cimitero, oggetti di devozione popolare fin dal 1800; il culto delle anime pezzentelle, quelle dei teschi senza nome, ha portato nel tempo a vere e proprie “adozioni”. Alcuni teschi hanno cioè ricevuto in dono un nome, una storia personale (spesso fantasiosa) e un gruppo di fedeli misericordiosi che li lucidano, costruiscono altarini per ripararli, tengono loro compagnia e, magari, domandano qualche grazia o i numeri del lotto.
PALERMO - Catacombe dei Cappuccini
Non c’è posto al mondo come le Catacombe dei Cappuccini a Palermo. Dopo aver sceso le scale, ancora accaldati per il sole siciliano, nella secca frescura del sottosuolo vi attende una visione poderosa e formidabile, atroce e meravigliosa al tempo stesso: i corpi mummificati sono appesi alle pareti dei cunicoli, vestiti ancora nei loro abiti d’epoca, una fila sterminata in cui l’occhio si perde. Le mummie, qui, sono circa 8000. È questo accumulo che stordisce, man mano che passate davanti alle mascelle abbassate e le orbite vuote che paiono fissarvi. All’inizio proverete a rivolgere qualche rara parola a chi vi accompagna, poi il silenzio vi conquisterà: l’angoscia iniziale lascerà spazio a uno strano senso di pace. E, in fondo al più remoto dei cunicoli, vi aspetta la “mummia più bella del mondo”, quella della piccola Rosalia Lombardo che, da quasi un secolo nella sua minuscola bara, sembra davvero soltanto addormentata.
URBANIA (PESARO/URBINO) - La Chiesa dei Morti
Lo stesso fungo responsabile delle mummie di Venzone sarebbe l’artefice segreto della perfetta conservazione delle 15 mummie naturali conservate nella Chiesa dei Morti di Urbania, nelle Marche. Disposti in piedi dentro a teche di vetro, i cadaveri essiccati raccontano ancora storie terribili: ecco il giovane accoltellato durante una veglia danzante, con lo squarcio della lama ancora visibile; più in là il corpo di un impiccato; e addirittura una mummia sarebbe, secondo la leggenda, quella di un uomo vittima di morte apparente che si risvegliò nella bara.