LA MEMORIA - Parte 1

SALA DI ANATOMIA PAOLO ASSALINI - PALAZZO DEI MUSEI REGGIO EMILIA

di Lina Vergara Huilcamán, Sonia Maria Luce Possentini

foto di Lina Vergara Huilcamán

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SALA DI ANATOMIA PAOLO ASSALINI - PALAZZO DEI MUSEI REGGIO EMILIA
Ci sono tanti tesori proprio sotto i nostri occhi, luoghi magici che si chiamano musei.
Quante volte siete stati a Reggio Emilia per vedere la piazza, il centro storico, la fontana tutta luci e colori e getti d’acqua che salgono e scendono? Quante volte ci siete stati solo per comprare un paio di scarpe o bere una birra con gli amici? E quante invece per andare al Palazzo dei Musei che sta proprio in centro? Basta percorrere in tutta la sua lunghezza la fontana mille luci ed eccolo lì, davanti ai vostri occhi. Gratuito. Affascinante. Educativo. Tutt’altro che noioso. Sabato pomeriggio, in quell’orario in cui il centro della città pullula di gente tutta intenta a chiacchierare, guardare vetrine con i saldi e bere cioccolata calda in qualche bar, bambini che urlano annoiati e mamme che si disperano. Dentro al museo c’erano solo una famiglia numerosa di musulmani (solo donne e bambini), una famiglia italiana e noi. Enormi sale piene di meraviglie completamente deserte. Strano, ho pensato, tutti quei bambini là fuori e nessuno qui dentro.
Siamo entrati nel museo. Siamo rimasti sorpresi dal fatto che l’ingresso era gratuito. E dopo un non finire affascinante di animali imbalsamati anche di grosse dimensioni – persino una balena, il collo di una giraffa e la testa di un elefante, per non parlare della zebra aggredita da un leone – siamo entrati nella piccola sala di anatomia in fondo a destra, lunga e stretta.
E gli occhi dei bambini (e non solo) si sono aperti come voragini per assorbire il contenuto di quelle vecchie vetrine di legno e vetro. Il cervello ha iniziato a lavorare facendo una serie di collegamenti e pensieri e le lingue si sono sciolte in maree di domande a cui nemmeno i grandi sanno rispondere, non tutti almeno.
Io sono semplicemente rimasta lì, in silenzio.
I piccoli e fragili scheletri.
Gli esserini in conserva così deformi da decretare una nuova estetica.
Presenze mute, morte. Eppure così forti. Ancora presenti. Come se parlassero.
Ho ricordato i libri che avevo letto, i film che avevo visto, le storie che avevo ascoltato.
Ho creato nuove storie solo per me.
Ho pensato. Immaginato. Riflettuto. Ammirato. Fotografato.
E quando sono rientrata a casa per rielaborare le foto la magia si è scatenata di nuovo. Ogni soggetto di quella sala ha ripreso vita e ha suscitato in me sensazioni diverse, facendomi venire la voglia di tornare. E tornare ancora.

PAOLO ASSALINI (1759-1846)
Nato a Reggio Emilia, seguì gli studi medici all’università di Modena ottenendo il diploma in chirurgia a diciannove anni e la laurea in medicina a ventitré.
Fu indubbiamente uno dei più grandi chirurghi che la storia dell’arte sanitaria ricordi. A una poderosa cultura e a una larga esperienza unì l’audacia e la saldezza d’animo che fecero di lui un abilissimo operatore. Si affermò non soltanto nel campo della chirurgia militare, ma anche in quelli dell’igiene, dell’ostetricia e dell’oculistica.

SALA DI ANATOMIA PAOLO ASSALINI:
La sala di anatomia e teratologia* dei Musei è intitolata a Paolo Assalini, eminente chirurgo italiano del XIX secolo. La sala ospita scheletri, modelli e preparati che illustrano l’anatomia umana e animale, sono altresì presenti esemplari teratologici volti a esplicare diversi casi di malformazioni anatomiche.  Tre sono i percorsi offerti dalla sala. Il primo riguarda l’anatomia comparata, la disciplina che studia la forma degli animali, paragonandoli tra loro. Dal confronto fra le differenti anatomie si possono rilevare gli adattamenti, il grado di somiglianza e quindi di parentela tra i diversi organismi, lo sviluppo e l’evoluzione delle varie strutture. Il secondo percorso concerne la teratologia, scienza che si occupa delle malformazioni corporee e delle loro cause. L’ultimo tratta l’anatomia del corpo umano.
*teratologia: dal greco téras = prodigio, mostro – studio delle mostruosità corporee congenite, ossia la scienza che studia i difetti presenti fin dalla nascita, ovvero le malformazioni del neonato.

Palazzo dei Musei 
Via Spallanzani, 1
42121 Reggio Emilia            
www.musei.re.it