TRASCRIZIONE LIBERA

Voglio parlare di ciò che significa per me questo momento. Voglio dare voce al mio timore più grande. L’ho sempre avuto, ma non riuscivo a esprimerlo. Qualcosa non mi permetteva di vederlo chiaramente.
Io assisto gli anziani. Ne assisto circa trentacinque. Porto loro le medicine e scambio con loro qualche parola. Mi accerto che stiano bene. Con la #pandemia non posso più entrare nelle loro case. L’incontro si ferma sulla porta, o davanti alle sbarre del cancello.
Alla televisione ci dicono, ci ripetono di assistere i nostri anziani, di aiutarli. Ci dicono che dobbiamo avere cura di loro, che dobbiamo proteggerli… ma sono solo parole. Tutti i giorni io visito i miei anziani, e tutti i giorni mi dicono che si sentono soli. “E i suoi figli?” ho chiesto a uno. E mi ha risposto che se morisse nessuno se ne accorgerebbe. Non una visita. Neanche una telefonata.
È così. Per molti di loro. Un altro anziano a cui porto le medicine tutti i giorni mi ha detto: “Se non ci fosse lei, io potrei impazzire in questa solitudine”. È vecchio, malato, ma è ancora lucido. Capisce e vede chiaramente come stanno le cose.
È così. Anche per me. Mio figlio è lontano e ogni tanto mi chiama, poco. Se sono io a chiamarlo non mi risponde. E questo mi addolora. Perché mi chiamano persone insospettabili per chiedermi come sto. Persone che si preoccupano per me più dei miei stessi figli. Eppure dovrebbero essere i figli a prendersi cura dei genitori. Dovrebbero essere i miei figli a sentire la responsabilità di assistermi quando sarò anziana. Ma non è così.
Io non voglio ritrovarmi sola. Senza nessuno che mi chiami per chiedermi come sto. Nessuno che mi venga a trovare per sapere se sono viva. Non è facile. Non è scontato.
Oggi una signora mi ha detto: “Non mi lasci sola”. E ho pensato a me. Cosa ne sarà di me, quando sarò vecchia? Si ricorderanno di me, i miei figli, quando ne avrò bisogno?
Fa male. E non ho nessuno a cui poterlo raccontare. Ed è importante raccontare il proprio dolore. Così mi sono detta: “Non voglio che questo mi succeda. Non voglio che la paura abbia il sopravvento”. Ho chiuso gli occhi. Era buio. E l’ho sentito. Ho sentito il Maestro Gesù. Era con me. “Non voglio aver paura. Non voglio restare sola” mi sono detta, “e qui decido, decreto, che avrò sempre qualcuno al mio fianco. Io non morirò sola.”
Grazie di avermi ascoltata.

Cile, giugno 2020