per me che ero una brava bambina. timida e anche insicura. che non credeva di avere diritto a un’opinione in merito a molte cose. pur pensando nell’intimità che non tutto ciò che mi veniva proposto era corretto. o che semplicemente non mi rendeva felice. e non c’è nulla di più importante al mondo della felicità... per me leggere di come Cosimo si arrampicò sugli alberi per non scenderne mai più fu come entrare in un mondo che non avevo mai nemmeno osato sognare. leggere di come Cosimo fosse determinato a non fare ciò che gli dicevano e a scegliere come vivere la sua vita mi diede un coraggio che non sapevo di avere.
quel giorno e mezzo che durò il libro tra le mie mani. (e tutta la vita sino a oggi dopo averlo letto.) con Cosimo salii sui rami degli alberi per non scenderne mai più. alle volte mi ritrovo ancora appollaiata al suo fianco a guardare il mondo. l’orizzonte. il cielo.
con lui. e di lui. mi sono innamorata per la prima volta.
con lui ho conosciuto il significato della libertà. non solo pensare di poter fare ciò che volevo. ma anche assaporare la libertà che ti regalano l’altezza. l’orizzonte infinito. e la natura. la libertà di sognare...
e quando Cosimo. vecchio. e stanco. decise di perseverare nell’essere sé stesso. fino alla morte. e anche oltre. mi emozionai. piansi. e desiderai per me una vita fatta della stessa intensità di sentimenti ed emozioni. una vita fatta di integrità. una vita che potevo gestirmi come volevo nonostante l’opinione e le abitudini degli altri. una vita. e una scelta di vita. che per niente e nessuno avrei mai abbandonato.
come sarebbe il mondo senza Cosimo? come sarebbe se tutti i bambini che lo abitano e che lo hanno abitato avessero letto la storia del Barone Rampante? come saremmo noi se smettessimo di sognare. e di credere?
i nostri bambini. e noi. abbiamo bisogno solo di una cosa per il compleanno. o per Natale. Il barone rampante di Italo Calvino. per iniziare.